IL PENSIERO LIBERALE VITTIMA DI SCHEMI DEL PASSATO
TRAVOLTI DALLA CONTEMPORANEITA’, I POCHI LIBERALI IN GIRO SANNO SOLO PARLARE DEL NULLA
“Ti fai un giro nella piazza”, quella dei social per intenderci, e leggi sempre le stesse, solite cose. Ma davvero è così importante continuare a ragionare (ed a proporre) l’ormai anacronistico — e quasi “medievale” — distinguo tra liberali e liberisti? Tra Croce ed Einaudi”? Tra John Maynard Keynes, da una parte, e Milton Friedman, dall’altra?
Diciamoci la verità ! Gli individui “comuni”, gli individui “normali”, tanti quesiti manco se li pongono. Non gli interessa nemmeno capirli. Le persone ragionano sugli effetti, sulla ricaduta pratica delle scelte consumate dalla politica. Il resto arriva soltanto come mera erudizione pseudo-accademica e pseudo-filosofica.
Forse sbaglierò, ma l’attuale scenario “politico” (sostanziale) sta sempre più contrapponendo un sedicente “polo” social-democratico (con punte di “appezzottatissimo” liberalismo), da una parte, ed un “polo” sovranista, retrivo ed illiberale, dall’altro.
In “campo”, i liberali (davvero capaci) sono pochissimi. “I più”, sono troppo impegnati a ragionare (soltanto) sugli schemi del passato; impegolati (come sono) nella mera lettura e nella mera riproposizione – peraltro meramente astratta – di schemi astrusi, travolti dalla contemporaneità . Distratti dall’articolazione concettuale del nulla…
Mancano idee. Mancano proposte. Mancano visioni (concrete) realmente ardite e davvero capaci di convincere le persone; di “infiammarle”; di appassionarle… C’è soltanto una piccola “fiammella” in giro, e spero che sappia crescere in modo sano, autentico, dirompente.
I liberali non hanno bisogno di una patente. Certe istanze fanno parte dell’umanità : basterebbe ricordarsene.
Il Paese non ha bisogno di una sedicente “guida morale” (anche soltanto il “pensiero”, mi fa accapponare la pelle).
Al Paese servono “guerrieri” audaci, ribelli e “visionariamente rivoluzionari”. Occorrono le idee pèrchè quelle sì che smuovono il mondo e possono fare la storia… Occorre un impegno autentico. Una sincera voglia di battersi per la libertà , per il riconoscimento dei diritti civili ancora negati; per fare in modo che ogni individuo, nel nostro Paese, si senta (davvero) sempre ” a casa propria”.
Ieri (ognuno per suo conto, e “chi più, chi meno”) abbiamo riflettuto sulla scelta drammatica – ma più che legittima – di Dj Fabio di raggiungere la Svizzera per porre fine alle proprie sofferenze. Ci siamo commossi. Ci siamo anche incazzati per una Politica sempre più incapace di ascoltare, di essere davvero attenta ai bisogni della collettività e dell’individuo e di dar loro risposte.
Davvero si è convinti che possano bastare (e che basteranno) “giusto due locuzioni” di “scuola” per ridare linfa e vitalità ad un’area politico-culturale sempre più stantia, “incolore” e dedita meramente all’ozio, finanche di concetto?
Il nostro Paese è in ginocchio. La nostra società pure. Non basta (e non basterà ) più “lusingarsi” di “averlo grande”. Va fatto finalmente “l’amore”.
Il fai da te (con gli annessi “guardoni”) non è più contemplato…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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