IL PORCELLUM AD PERSONAM
QUANDO PER GRILLO IL PORCELLUM ERA “UNA LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE”
Il Movimento Cinque Stelle annuncia una grande mobilitazione in difesa della Costituzione, perchè (cito testualmente) un “Parlamento illegittimo di nominati” non può modificare la Carta.
Per i grillini il Parlamento è illegittimo perchè eletto attraverso “una legge elettorale incostituzionale” (parola di Beppe Grillo, novembre 2011).
Da ciò si può trarre una prima conclusione: i cinque Stelle vogliono legittimamente conquistare la maggioranza in un Parlamento che però sarebbe ancora (lo dice il capo supremo) un Parlamento illegittimo.
La seconda conclusione — se la logica ha ancora un senso — è che per Grillo la costituzionalità o meno di una legge elettorale dipende da chi vince o perde le elezioni.
Un po’ come Rodotà , che quando si comportava bene era una straordinaria occasione per il Paese e al primo cenno di dissenso è diventato un vecchio bacucco e traditore della causa.
La replica grillina è già prestampata. “Noi abbiamo la nostra proposta ma non la fanno passare, quindi si voti col Porcellum”.
Eppure qualcuno prima o poi spiegherà che in politica non funziona come all’asilo, dove uno batte i piedi e frigna finchè gli altri non gli danno la bambolina.
In politica, quando non si ha la maggioranza assoluta, le proposte si confrontano con quelle degli altri e si cercano seriamente dei compromessi.
Altrimenti si fanno solo chiacchiere.
Ma si sa, l’orrore del compromesso è il mainstream per eccellenza dei Cinque Stelle. Il grande alibi che Grillo e compagni spacciano per strategia, mentre è solo un modo furbetto di lucrare un consenso assai utile alla propaganda e ininfluente per il Paese.
Marco Bracconi
(da “La Repubblica“)
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