“IL PROCURATORE DI CATANIA NON E’ PASOLINI”
GRASSO E BRUTI LIBERATI CONTRO IL COMPORTAMENTO DI ZUCCARO: “LE REGOLE DEL PROCESSO PENALE NON PREVEDONO ATTI DI FEDE”
“Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi’. Lo può dire Pasolini, che subito aggiunge ‘io so perchè sono un intellettuale, uno scrittore’. Non lo può dire un procuratore”.
Così l’ex procuratore di Milano ed ex presidente dell’Anm, Edmondo Bruti Liberati, in un’intervista a Repubblica in merito alle dichiarazioni del procuratore di Catania Zuccaro su Ong e migranti.
“La procura, acquisita una notizia di reato, deve indagare per accertare fatti specifici e responsabilità individuali, con il livello di prova elevato che si esige per una condanna, nel pieno rispetto delle garanzie di difesa. Non è accettabile – sottolinea Bruti Liberati – che si faccia intendere di avere raggiunto ‘certezze’ su un fenomeno criminale sulla base di fonti non utilizzabili”.
Non ha dubbi, Bruti Liberati che “Zuccaro non doveva parlare così”.
E continua: “Giustamente si critica chi utilizza una informazione di garanzia già come condanna anticipata. In questo caso, sembra di capire, non vi è neppure, al momento, un fascicolo a carico di noti o di ignoti, ed è proprio il Procuratore ad anticipare giudizi”.
Nell’intervista l’ex magistrato sottolinea che “è doveroso trasmettere alle autorità competenti preoccupazioni e sospetti, che potranno essere sviluppati anche con gli strumenti dell’intelligence a disposizione dell’ esecutivo. Ma il pubblico ministero non può chiedere un atto di fede. Le regole del processo penale non possono essere mai cortocircuitate”.
Dello stesso avviso Pietro Grasso, presidente del Senato che evidenzia come un “magistrato si possa pronunciare prima che si facciano le indagini mi pare un po’ fuori dall’ordinamento. Va fuori da quelle che sono le competenze di un magistrato”.
“Bisogna parlare delle indagini solo quando sono concluse”, aggiunge.
“La polemica sull’inchiesta sulle ong della Procura di Catania “è stata strumentalizzata da una parte politica che è contro l’accoglienza e l’integrazione”.
“Tutto questo fa male – dice ancora il Presidente del Senato – perchè bisogna comprendere, soprattutto, quale può essere la strumentalizzazione di dichiarazioni (del Procuratore di Catania ndr) che sono state fatte magari in buona fede, in un momento particolare e in cui si vuole mettere sull’avviso di un pericolo”.
Grasso, quindi, ammonisce: “Una persona che ha un incarico istituzionale deve anche prevedere le strumentalizzazioni delle proprie dichiarazioni”.
(da “Huffingtonpost”)
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