IL REGNO UNITO VUOLE RAFFORZARE ULTERIORMENTE LE NORME ANTI-IMMIGRAZIONE E VIETARE L’INGRESSO A MIGLIAIA DI GIOVANI CHE SONO ANDATI LI’ A STUDIARE O LAVORARE, NEGLI ULTIMI ANNI, E HANNO IL PERMESSO IN SCADENZA
D’ORA IN POI, PER OTTENERE IL “WORK PERMIT” SARA’ RICHIESTO UNO STIPENDIO ANNUO DI ALMENO 38.700 STERLINE (CONTRO I PRECEDENTI 26.200)… I RISTORATORI E ALBERGATORI INGLESI TREMANO PER LE RIPERCUSSIONI SUL SETTORE DELL’OSPITALITÀ
Non era bastata la Brexit, dallo scorso primo aprile è partita una nuova stretta decisa dal governo di Rishi Sunak per rafforzare ulteriormente le norme anti-immigrazione nel Regno Unito. evitando in futuro migliaia di ingressi tra studenti, manodopera e neolaureati. Se il loro stipendio annuo non è infatti di almeno 38.700 sterline (contro i precedenti 26.200) non possono più essere sponsorizzati da nessuna azienda ed è quindi impossibile ottenere il visto per motivi di lavoro.
Nel 2022, nonostante la Brexit, il Regno Unito ha visto il record nel saldo tra ingressi e uscite nel Paese: +745mila in un anno. Ora, con la nuova stretta, il governo inglese vuole ridurre questo numero di circa 300mila unità all’anno, favorendo l’ingresso solo di “personale qualificato”.
«Al momento in tutto il Regno Unito spiega a Il Messaggero il console generale a Londra, Domenico Bellantone ci sono oltre 550mila italiani iscritti all’Aire, il registro dei residenti stranieri, ma considerando anche i non registrati si superano le 700mila persone. L’età media è di 37 anni e circa il 30% (almeno 200mila persone) sono ragazzi e ragazze under 30».
«Nonostante la Brexit aggiunge il console – dal 2021 abbiamo avuto 20mila iscrizioni di connazionali all’Aire ogni anno. Adesso, però, quelle 38.700 sterline sono un salario che guadagna solo il 27% degli inglesi, quindi gli arrivi dovrebbero calare».
Gli italiani sono sempre stati molto richiesti e ora vengono sostituiti dagli indiani già presenti nel Regno Unito e non, con i visti per loro più facili: la qualità dei servizi sta calando a picco.
Per anni chi arrivava in Uk per svolgere mansioni di cui c’era carenza poteva essere sponsorizzato anche con un salario del 20% inferiore al minimo. Il rischio, a sentire i ristoratori della capitale britannica, è che se il settore dell’ospitalità è meno attraente può andare in crisi, portando ancora più in basso il Pil quando già siamo in recessione tecnica. Già alcuni big come Rocco Forte, che credeva nel Regno Unito, si stanno spostando verso l’Italia e altri Paesi.
LE ALTRE NORME
Quella dello stipendio minimo per poter stabilirsi nel Regno Unito non sarà poi l’unica novità. A breve scatterà anche una stretta sui visti per gli studenti e per i lavoratori socio-sanitari o di bassa manodopera. E chi vuole raggiungere un familiare in Uk, per ottenere il visto avrà bisogno di un salario minimo che sale subito da 18.600 sterline a 29mila, per poi arrivare a 38.700 a inizio 2025. L’unica alternativa per ricongiungersi è quindi prendere la cittadinanza inglese, ma lo si può fare solo dopo cinque anni ininterrotti di lavoro e vita nel Paese, più uno con il permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Una prospettiva quasi impossibile per i giovani italiani alle prime esperienze di lavoro. Ma una possibile soluzione c’è.
(da il Messaggero)
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