IL VOTO INGLESE SMORZA LE SPERANZE SOVRANISTE
CON LA PARTECIPAZIONE UK AL VOTO, CRESCE IL NUMERO DEI SEGGI E PER GLI EUROSCETTICI SI ALLONTANA LA SOGLIA NECESSARIA
I partiti euroscettici rischiano di pagare il prezzo più alto della mancata Brexit. L’eventuale asse tra il Partito Popolare Europeo e i sovranisti raccolti nei vari gruppi critici con l’Ue subirà il contraccolpo più pesante dell’uscita rinviata del Regno Unito dall’Unione.
La partecipazione alle elezioni dei britannici, così contrari all’attuale assetto europeo da aver votato per l’uscita con un referendum, sortirà l’effetto paradossale di penalizzare proprio i colleghi euroscettici degli altri Paesi, dice un sondaggio condotto da SWG e Kratesis per HuffPost, insieme ad altri tre istituti demoscopici.
Secondo le rilevazioni di inizio maggio, infatti, una maggioranza composta da Ppe, Ecr (partecipato in Italia da Giorgia Meloni), Enf (partecipato in Italia dalla Lega) e Efdd (partecipato in Italia dal Movimento 5 Stelle), otterrebbe circa 366 seggi nel futuro Europarlamento.
Se raffrontato ai sondaggi di un mese fa, il dato potrebbe trarre in inganno: nelle proiezioni di aprile, l’asse Ppe-Sovranisti toccava quota 347 scranni.
In trenta giorni, quindi, e con l’inclusione del Regno Unito (che un mese fa era stato escluso perchè le trattative con Bruxelles non avevano ancora prodotto il rinvio della Brexit a causa del mancato accordo sul backstop con l’Irlanda del Nord), l’eventuale maggioranza che esclude i Socialisti dal Governo Ue ha guadagnato diciannove deputati.
Tuttavia con la partecipazione dell’Uk al voto di maggio sale anche la soglia di maggioranza: se prima i seggi mancanti erano solo sei (347 su 353), ora ne servono almeno dieci in più (maggioranza fissata a 376).
A ben vedere, è la coalizione “tradizionale” quella che ne risentirà di meno, dice il sondaggio: una maggioranza tra Ppe, Socialisti e liberali di Alde avrà 425 seggi (su 750) con il Regno Unito presente, ne avrebbe avuti 424 senza (su 705, quindi).
In altre parole, subisce un impatto indiretto causato dall’aumento dei seggi disponibili, andando per forza di cose a ridurre il suo margine di maggioranza, ma senza pagare l’effetto diretto di perderla. La tenuta è dovuta essenzialmente al risultato che avrà con ogni probabilità il Labour di Jeremy Corbyn: con la Brexit, il gruppo Ue S&D avrebbe perso circa 45 seggi rispetto all’assetto attuale nel Parlamento, senza ne perderebbe invece “solo” 33.
Anche un’eventuale e improbabile alleanza che tenga fuori i liberali (difficile, dal momento che ne fa parte il “campione” europeista Emmanuel Macron) per far posto ai Verdi non subisce particolari perdite per la partecipazione del Regno Unito alle elezioni. Un accordo tra Ppe, S&D e il gruppo Efa otterrebbe 385 seggi quando la soglia di maggioranza è 376. Se la Brexit fosse stata già raggiunta, avrebbe invece una porzione di Parlamento più ampia, seppur minore in valore assoluto: 369 su 705.
(da Huffingtonpost”)
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