INCONTRO MELONI-TRUMP, L’OPPOSIZIONE ATTACCA: “SVENDE L’ITALIA”
ELLY SCHLEIN CRITICA L’AUMENTO DI SPESE MILITARI E INVESTIMENTI IN USA QUANDO MANCANO AIUTI ALLE IMPRESE COLPITE DAI DAZI DI TRUMP
I partiti dell’opposizione hanno sottolineato soprattutto le concessioni che Meloni ha fatto a Trump. La presidente del Consiglio ha parlato di “dieci miliardi di investimenti” da parte delle aziende italiane negli Stati Uniti, ha fatto capire che l’Italia acquisterà più gas liquido naturale dagli Usa, e ha ribadito l’impegno ad aumentare la spesa militare.
“La premier si è impegnata a far investire dieci miliardi alle imprese italiane negli Usa quando non ne ha trovato ancora uno per tutelare quelle colpite dai dazi ed evitare delocalizzazioni. In cambio pare abbia ottenuto una visita di Trump in Italia. Per ora non mi pare un gran bilancio”, ha detto Elly Schlein al Sole 24 Ore. “In generale il problema non è dialogare con Trump, ma farlo a testa alta”
Giuseppe Conte l’ha buttata sull’ironia: “Trump-Meloni 2 a 0. Più spese militari e più gas dagli Stati Uniti, il tutto a caro prezzo per le tasche degli italiani. In compenso Meloni non ha ceduto alcun pezzo del Colosseo”.
econdo il leader del M5s “a cittadini, lavoratori e imprenditori italiani conviene travestirsi da Biden o da Trump a seconda delle stagioni per ottenere qualche misura da Meloni anche per sanità, caro bollette, scuola ed altre emergenze quotidiane”.
Parole dure da Alleanza Verdi-Sinistra. Nicola Fratoianni ha attaccato: “Ho come l’impressione che più che la presidente del Consiglio italiano, Meloni abbia fatto la cameriera al pranzo con Trump”, perché Meloni “si è presentata in ginocchio promettendo vagonate di miliardi dei cittadini italiani per tenere buono Trump”. In particolare l’acquisto di gas statunitense porterà a un aumento dei costi dell’energia, “tanto le bollette le pagano gli italiani”. Angelo Bonelli ha accusato Meloni di “svendere l’Italia”: “Sì all’acquisto di armi e gas, sì all’eliminazione della web tax, sì all’importazione in Europa di pesticidi vietati e carni ormonata. Altro che sovranismo: obbedienza ai diktat di Trump”.
Tra i leader dei partiti liberali centristi, le reazioni sono state diverse. Riccardo Magi di +Europa ha parlato di un “inchino” di Meloni “alle post verità seriali che abitano ormai la Casa Bianca. Sicuramente è difficile che l’Occidente torni grande a partire dalla convergenza tra la destra neo-oligarchica di Trump che ne sta demolendo i capisaldi e quella nazionalista antieuropea di Meloni”.
Matteo Renzi di Italia viva ha detto che dopo “il trionfo dei complimenti e degli elogi” bisognerà vedere “i fatti. Speriamo che possano tornare a sorridere anche le nostre aziende. Per le quali al momento restano dazi e incertezza”.
Carlo Calenda di Azione invece ha elogiato le mosse della premier sull’Ucraina, dove “ha tenuto la barra dritta”, e sui dazi, dove “è riuscita a convincere Trump a incontrare l’Ue in Italia” (in realtà, Meloni ha detto che Trump verrà in Italia e “prenderà in considerazione” l’idea di incontrare l’Ue”. Tuttavia, per Calenda, è stato un “grave errore” sostenere “la lotta alla cultura woke di Trump, che si sta trasformando in una vera e propria caccia alle streghe politica”.
(da agenzie)
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