INFLESSIBILE CON IL BARBECUE: IL MAGISTRATO HA SENTITO PUZZA DI BRUCIATO
UN CITTADINO DI BAVENO CONDANNATO A 1 MESE DI RECLUSIONE E 10.000 EURO DI MULTA PER AVER COSTRUITO IN GIARDINO UNA GRIGLIA DA BARBECUE… NELLO STESSO COMUNE INVECE AUTORIZZATO DALLA REGIONE UN ORRENDO SVINCOLO STRADALE A DUE PIANI CON LE FONDAZIONI NEL LAGO MAGGIORE “PER L’ELEGANZA DELLA BICROMIA DEI PILASTRI”…
Non sappiamo quanti Italiani venerino i Santi, ma certamente non sono una minoranza quelli che credono ai “santi in paradiso” e alla loro importanza terrena.
Certamente ne aveva pochi di santi in paradiso, un cittadino di Baveno, bella località sul lago Maggiore, che è stato condannato da un giudice del tribunale di Verbania a 1 mese di reclusione e a 10mila euro di ammenda, per aver costruito nel proprio giardino una griglia da barbecue senza autorizzazione regionale, trovandosi l’abusivo manufatto a meno di 300 metri dalla riva del lago, ovvero all’interno di quella che la legge definisce “fascia di rispetto”.
Vittima di un vicino vegetariano o del profumo del fritto misto non si sa, resta il fatto che nel Paese dove violentatori, rapinatori e finanche assassini riescono a farla franca e sono in libera circolazione per mille cavilli giuridici, questo povero cristo, non avendo saputo resistere all’idea di cuocere i salamini in compagnia di amici, è stato “individuato e punito severamente” per il vile reato nel giardino di casa.
Per carità , le leggi sono fatte per essere osservate e tutte le costruzioni, grandi e piccole, sono soggette all’autorizzazione del Comune, della Regione, della Asl e di un sacco di altri Enti che timbrano, avallano, confermato e vidimano ( sempre che abbiate tempo da perdere come loro tra marche da bollo e parcelle). E poi, diciamolo, quel cittadino è stato ingenuo.
Se si fosse comprato un grill su ruote e avesse cotto i suoi maledetti salsiccioli su un mezzo mobile, allora la legge gli avrebbe dato ragione, era tutto diverso.
E che dire del fatto che era sprovvisto di adeguato attrezzo di misurazione? Eh sì, perchè la legge non si basa su parametri oggettivi di qualità , ma sulle misure.
A 299 metri dal lago non si possono costruire barbecue o la cuccia per il cane in muratura senza i bolli delle Autorità , a 301 metri si può e non si guasta il panorama. La legge non dice nulla riguardo ai periodi di piena o di magra, in quel caso l’applicazione della norma diventerebbe variabile, il nostro sommo legislatore non ci ha pensato?
Lo sconforto che prende il cittadino di fronte a decisioni che hanno il sapore di una grossolana ingiustizia è ormai patrimonio comune di tutti gli Italiani: in area sottoposta a un qualsiasi vincolo, diventa un problema anche riverniciare le tapparelle delle finestre, se prima non chiami a consulto una squadra di funzionari ( pagando loro ovviamente il disturbo).
Chissà perchè però ci sono altre pratiche discutibili che “marciano” velocemente, su cui nessuno ha nulla da dire, che incontrano la benevolenza degli enti preposti al controllo.
Proprio nello stesso comune di Baveno, ad es., qualche anno fa è stato costruito un orrendo svincolo stradale su due piani e con le fondamenta nel lago, ma che fu autorizzata dalla Regione in virtù “dell’eleganza della bicromia dei pilastri che richiama il colore dei graniti locali”, roba da scompisciarsi a terra dal ridere… vedere la bellezza della bicromia…
E gli stessi uffici regionali sono quelli che a Meina, pochi chilometri più a sud, hanno approvato un nuovo progetto di lungolago su cui si sono già scagliati gli strali motivati di Vittorio Sgarbi.
Va beh, l’importante è essere stati inflessibili con chi cucina i salamini, speriamo che un giorno qualcuno ci spieghi chi ci protegge e custodisce dai “custodi del paesaggio”.
Dimenticavamo: questa è l’Italia del “tanto fumo e poco arrosto”, non meravigliamoci poi se ci contano tante palle e ci vietano di mangiare la salsiccia.
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