INIZIATO A ROMA IL VERTICE IN GRAN SEGRETO SUL FUTURO DEL M5S: FACCIA A FACCIA TRA I BIG E GRILLO, C’E’ ANCHE CONTE
LA RIUNIONE E’ INZIATA IN TARDA MATTINATA, BOCCHE CUCITE… ECCO LE MOSSE PER PERMETTERGLI DI FAR CAMBIARE PELLE AL M5S
Alla fine il vertice tra i big del Movimento 5 Stelle si terrà . Quello in programma oggi sarà un incontro a porte chiuse con il fondatore Beppe Grillo per uscire dal pantano in cui è piombato il partito dopo la crisi di governo, tra espulsioni, pendenze legali e un nuovo capitolo all’interno dell’altrimenti improbabile compagine del nuovo governo Draghi.
Sull’appuntamento era calata una coltre di silenzio, dopo la rabbia del garante per la fuga di notizie che lo avevano preceduto.
La riunione si sta tenendo all’hotel Forum di Roma, mentre le prime indiscrezioni raccontavano che si sarebbe svolta in videoconferenza con il fondatore del Movimento collegato dalla Toscana. Grillo invece è arrivato all’hotel bardato con un casco simile a quello di un palombaro.
Oltre a Grillo, c’è anche l’ex premier Giuseppe Conte — vero protagonista dell’appuntamento — insieme all’ex capo politico Luigi Di Maio, l’attuale reggente Vito Crimi, il presidente della Camera Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e i capigruppo a Camera e Senato Ettore Licheri e Davide Crippa. Davide Casaleggio, pure invitato, avrebbe altri impegni.
E lo stesso Grillo, in questi giorni, secondo più ricostruzioni, sarebbe stato molto prodigo di telefonate per sedare i mal di pancia dopo la nomina della squadra di sottosegretari e sottosegretarie del governo Draghi. Ma su tavolo resta il futuro di un Movimento spaccato, orfano di Alessandro Di Battista, su cui pendono cause legali e che ha all’attivo un’emorragia di ben 36 espulsioni, spesso eccellenti, che non hanno votato la fiducia al nuovo esecutivo di Mario Draghi.
Un futuro fatto prima di tutto di modifiche al famoso Statuto del Movimento, con l’introduzione di un direttorio di cinque persone al posto del capo politico, ma anche — scrive ancora il Corriere — l’ipotesi di introdurre la figura di un presidente M5S con ampie deleghe e co-adiuvato dai vice.
Per permettere a Giuseppe Conte, non iscritto al M5s, di correre per queste figure apicali, in ogni caso, basterebbe anche una modifica al regolamento. Di certo, se l’operazione dovesse andare in porto, la modifica potrebbe essere data in pasto all’approvazione di Rousseau: un voto che diventerebbe un test sull’effettivo gradimento dell’ex premier e avvocato del popolo tra i grillini.
Conte ha sempre portato a casa sondaggi lusinghieri, negli ultimi tempi: inevitabile contare su un suo effetto pacificatore nella bufera che ha travolto il Movimento che fu, ma anche contare su un suo potenziale di allargamento delle simpatie elettorali.
«Sono convinto, ora più che mai, che la sua figura debba essere centrale nel progetto di rilancio del M5s e io sono pronto a essere al suo fianco anche in questa fase. Coraggio», dice Stefano Buffagni.
E Casaleggio? «Esistono sempre soluzioni diverse a quelle che abbiamo utilizzato fino ad oggi: Rousseau sta costruendo un processo di de- centralizzazione per dare agli attivisti sempre più strumenti per autodeterminarsi e incidere sulla vita politica», dice il presidente dell’Associazione Rousseau. Senza nominare il Movimento.
(da agenzie)
Leave a Reply