ITALIANI A CASA E GLI STRANIERI ARRIVANO MENO: C’ERANO UNA VOLTA LE FERIE ESTIVE
GLI 80 EURO? ECCO L’ITALIA REALE: IL TURISMO
C’erano una volta le ferie estive degli italiani: i grandi esodi, le colonne in autostrada, gli alberghi strapieni e le ore di attesa al ristorante.
Nel 2014, invece, più della metà del Paese (31 milioni di persone) rimarrà a casa. Secondo una recente indagine di Federalberghi, la crisi economica e il solleone che latita concorrono ad acuire le sofferenze dell’industria del turismo.
Su quale sia il problema principale però non ci sono dubbi: il 58 per cento di quelli che resteranno a casa lo faranno per ragioni economiche.
Anche la riviera romagnola, per sessant’anni il simbolo delle vacanze degli italiani, stenta.
“Notti in cui l’albergo è completo? — mormora tra sè e sè Alessandro Giorgetti, proprietario di un tre stelle a Bellaria —, mentre consulta il calendario delle prenotazioni. Un paio in tutto il mese, quest’anno va così”.
La crisi si vede non solo da quelli che stanno a casa, ma anche da quelli in vacanza ci vanno, ma spendono il meno possibile.
“Quasi la metà dei clienti scelgono l’opzione senza pranzo nè cena, e si arrangiano tra supermercati e piadinerie. E non parlo di ragazzi di vent’anni, ma di clienti storici che hanno sempre scelto la pensione completa”, prosegue Giorgetti.
Per questo sempre più alberghi e Bed and Breakfast la cucina non ce l’hanno nemmeno. Per risollevare la stagione, gli albergatori sono costretti “a sperare nel meeting di Comunione e liberazione. Da un po’ di anni a questa parte, l’ultima settimana di agosto la riempiamo così”, conclude Giorgetti.
Se anche gli italiani che vanno in ferie scelgono soggiorni sempre più brevi (nove notti contro le undici del 2013) e spendono solo 660 euro a testa, Federalberghi si aggrappa all’unica “à ncora di salvezza”: i turisti stranieri (+ 2,5).
Anche questo dato positivo però cela una realtà nient’affatto felice.
L’Italia, che negli anni ’50 era il primo Paese turistico al mondo — un viaggiatore su cinque sceglieva il Belpaese — oggi è scivolata al quinto posto, preceduta nell’ordine da Francia, Usa, Cina e Spagna.
I cugini d’Oltralpe quasi ci doppiano (81 milioni di turisti a 46) perchè non è solo il portafogli più magro a mettere in crisi il sistema turistico italiano, ma anche un’offerta giudicata inadeguata e mediamente cara.
Secondo il Trivago price index, una doppia a Roma costa 31 euro in più che a Berlino, a Milano 50 euro in più che a Madrid.
Per questo l’Italia, nonostante primeggi nella classifica dei Paesi con più siti Unesco, cresce meno degli altri e sempre più italiani (+ 1,4 milioni quest’anno) hanno deciso di spendere i pochi soldi oltre confine
Alessio Schiesari
(da “il Fatto Quotidiano”)
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