PATTO BERLUSCONI-RENZI: SILVIO SI SENTE IN MAGGIORANZA
SARA’ VERO AMORE O SOLO UN CALESSE?
“Amore”. Proprio così. Fabrizio Cicchitto è uno che Berlusconi lo conosce bene. Ed è un burbero. Poco avvezzo ai sentimentalismi.
Usa proprio questa parola per spiegare il rapporto tra Berlusconi e Renzi: “Silvio è innamorato. Considera Renzi il suo vero figlio. Bisogna cogliere questo dato, altrimenti non si capisce la contraddizione, Perchè sulla politica, e in particolare sulla politica economica, Forza Italia dovrebbe essere durissima. E invece… Invece Berlusconi vede in azione il figlio politico, l’erede che ha fatto fuori i comunisti”. Contraddizione che altri non vedono.
Riavvolgendo la pellicola del nastro, a giovedì sera, si colgono i frutti dell’amore. Paolo Romani, uomo Mediaset profondamente legato a Fedele Confalonieri, scandisce in Aula con entusiasmo: “Capisco che non vadano compressi i diritti delle minoranze, ma francamente ritengo che non vadano compressi nemmeno i diritti delle maggioranze”.
Scorrendo col telecomando fino a La7, un livido Pier Luigi Bersani, intervistato a in Onda alla stessa ora, non cela una rabbia fredda: “Abbiamo un’ampia maggioranza parlamentare, dovremmo discutere con tutti ma l’ultima parola non può essere lasciata a Verdini”.
A poche ore dall’incontro tra Renzi e Berlusconi l’aria è cambiata: “Forza Italia — è il refrain a palazzo Madama — si sente in maggioranza, quasi al governo, grazie a Renzi”.
Altri un po’ meno. E chissà se il disegno viene da lontano.
In molti, dentro Forza Italia, ricordano la “profezia di Sallusti” che, in tempi non sospetti scrisse sull’house organ di famiglia che Renzi è “l’erede” che compie la missione storica di Berlusconi e che alle urne si andrà con una cosa tutta nuova guidata da Renzi (ma non con gli ex comunisti) e sostenuta da Berlusconi (con tutto il suo impero).
Chissà . Suggestioni, forse. Perchè è vero che tra i due c’è simpatia, complicità , sentimento.
Qualche giorno fa, in versione particolarmente ciarliera, Berlusconi così ha spiegato la simpatia a un suo interlocutore: “Questo Renzi mi piace perchè è matto come me”. Però Berlusconi è uomo anche molto realista. Che misura il sentimento con l’obiettivo. E non è un caso che nel corso del colloquio a palazzo Chigi si è parlato dei dossier a cui l’ex premier tiene come al sangue che gli scorre in corpo.
A partire dal prossimo inquilino del Colle, il vero oggetto dell’accordo con Renzi. Nel senso che ormai è assodato che sarà eletto insieme. Ma anche Rai e giustizia.
Dossier in nome dei quali il Cavaliere è disposto a perdere che punti di consenso facendo la stampella al governo.
Altro che amore puro, tesi di Verdini, Sallusti, Santanchè. È un “calesse”.
Un calesse che porterà il nuovo inquilino del Colle e le urne, già il prossimo anno.
E che porta la tutela di Mediaset e dell’Impero.
Pier Ferdinando Casini, in un’intervista all’Espresso, la mette giù senza girarci attorno: “Il patto del Nazareno garantirà a Berlusconi la tutela di Mediaset, l’impresa di famiglia”. Ecco, è questo l’oggetto vero del Patto e del reciproco sostegno.
Realismo è sinonimo di cerchio magico, anzi di “cerchio attorno al Magico” (copyright Maria Rosaria Rossi).
Dove, a differenza di Verdini, nessuno ha fatto proprio l’approccio sentimentale dell’amore, vero o inventato che sia.
Giovanni Toti spiega all’HuffPost: “Non è amore. Tra i due c’è stima, e per la prima volta Berlusconi a sinistra ha trovato uno con cui parlare, ma è un patto tra avversari. E Berlusconi è consapevole che le ricette economiche di Renzi, improntate a principi di sinistra non porteranno effetti positivi per il paese”.
Un patto sì, ma senza amore.
L’essenza del rapporto starebbe, soprattutto, nell’indebolimento di Renzi, che sull’approccio alla crisi ha sbagliato previsioni (la crescita), stime (con la spesa pubblica aumentata) e promesse (gli ottanta euro).
E nell’ambizione di Matteo. Soprattutto le ascoltate donne che stanno attorno a Berlusconi hanno colto il tratto spregiudicato dell’uomo Renzi, uno “a cui non importa di stare a destra o a sinistra, ma a cui importa solo stare sopra e non sotto”. Convenienza vuole farlo sentire sopra, almeno per ora.
E proseguire nel Patto a due. Che prevede il sostegno al governo ora.
Ma anche l’ipotesi che si vada a votare il prossimo anno. Sarebbe il “piano A” di Renzi, secondo gli azzurri che contano. Per poi eleggere il nuovo capo dello Stato con un nuovo Parlamento.
Perchè in questo Parlamento Forza Italia ha poco meno di un centinaio di eletti, meno del rassemblement di centro di Alfano, mentre il Pd ha un gruppo fortemente condizionato dai bersaniani.
Il capo dello Stato del Patto del Nazareno necessita di liste a immagine e somiglianza di Renzi e Berlusconi.
Che sia amore o calesse, solo così darà i suoi frutti.
(da “Huffingtonpost“)
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