LA CARICA DEGLI ONOREVOLI UNDER 30: ECCO CHI SONO
UNA PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA PARTITA DALLE PIAZZE E DAL WEB CHE VEDRA’ ENTRARE IN PARLAMENTO MOLTI GIOVANI
Dal Movimento 5 Stelle al Pdl, passando per la lista Monti e il Pd, ecco i volti nuovi, molti dei quali di donne, che promettono di rinnovare il Parlamento.
Gli eletti saranno in tutto una quarantina.
Basteranno a cambiare la politica?
La generazione VT del prossimo Parlamento sarà la più grande della storia repubblicana.
Per conoscere i venti-trentenni che ci rappresenteranno ci siamo concentrati sulla quarantina di under 30 con la quasi certezza di venire eletti.
Le liste dove i giovani hanno più spazio sono quelle del Movimento 5 stelle, che sfoggia ragazzi come capilista o numeri due in molte regioni: Laura Castelli, Silvia Chimienti, Fabiana Dadone in Piemonte, Francesca Businarolo e Arianna Spessotto in Veneto, Giulia Sarti in Emilia, Marta Grande in Lazio, Angelo Tofalo, Silvia Giordano e Luigi Di Maio in Campania, Mirella Liuzzi in Basilicata, Dalila Nesci e Federica Tieni in Calabria, Giulia Di Vita e Chiara Di Benedetto in Sicilia.
Quasi tutte donne.
Succede pure nel Pd.
Dove la scalata rosa all’apparato è stata facilitata dalle primarie.
«Mi prendono per un grigio burocrate, ma in una politica al maschile ho puntato sulle donne per far passare i giovani», rivela Fausto Raciti, 28 anni, segretario dei Giovani democratici e candidato in Sicilia.
Alle parlamentarie si poteva votare un maschio e una femmina.
I candidati d’apparato erano spesso uomini.
Puntando su giovani donne ecco spiegate Francesca Bonomo e Chiara Gribaudo in Piemonte, Miriam Cominelli, Veronica Tentoril e Lia Quartapelle in Lombardia, Giulia Narduolo in Veneto, Laura Coccia in Lazio, Liliana Ventricelli in Puglia, Valentina Palis in Campania, Magda Culotta in Sicilia (già sindaco più giovane d’Italia a Pollina), senza dimenticare tra i pochi maschi il responsabile dei nuovi italiani Khalid Chaouki in Campania e Tonino Moscat in Sicilia.
«I messaggi della direzione nazionale erano: c’è spazio per le donne e nelle terre rosse c’è domanda di rinnovamento perchè Renzi vi è andato bene. Ma un risultato così favorevole ai giovani non me l’aspettavo», conclude Raciti.
Giovani che vogliono approfittarne.
Gabriele Picano, consigliere a Cassino eletto col Pdl, ex Udeur, secondo in lista della Scelta civica per Monti in Lazio propone le quote per legge: «Si parla solo di quelle rosa, ma ora che saremo in Parlamento dovremo far fronte generazionale comune. I partiti dovranno rinnovarsi se vorranno alimentare la partecipazione».
Ma se questi giovani sono sorprendenti per quantità e qualità , riproducono in miniatura i vizi dei grandi.
Così se vai verso sinistra trovi una certa resistenza sui temi del lavoro, se attraversi il centro scopri che i candidati montiani sono ex Udc o Udeur, se arrivi al Pdl tira un’aria antisindacale.
I grillini, invece, sono antisistema e sfuggono al confronto.
«Tutti conservatori? Siamo cresciuti con un punto di vista sulla modernità diverso da Monti. Sono gli investimenti che creano posti di lavoro, non le riforme più o meno liberiste», dice Raciti a differenza di Annagrazia Calabria, 30 anni, candidata del Pdl in Piemonte: «Una riforma del lavoro concordata con i giovani sarebbe servita, invece contano solo sindacati senza rappresentanza. Spero nel prossimo Parlamento. Mio malgrado al secondo mandato per il Pdl sarò ancora la più giovane. In posizione eleggibile c’è solo Rosanna Scopelliti in Calabria, 29 anni. Ho combattuto, ma nel mio partito con meno posti si è privilegiata la ricandidatura degli uscenti».
Francesco Rigatelli
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