LA COALIZIONE DEGLI ACCATTONI SI SPACCA SULLA FESTA NAZIONALE: PDL E LEGA LITIGANO ANCHE SULL’UNITA’ D’ITALIA
SIAMO L’UNICO PAESE AL MONDO GOVERNATO DA UN PARTITO CHE NON VUOLE CELEBRARE L’UNITA’ NAZIONALE…. IN ALTRI PAESI SAREBBERO IN GALERA, DA NOI SONO AL POTERE… IL 17 MARZO SARA’ FESTA, MA LA LEGA NON VOTA… PER CALDEROLI NON C’E’ COPERTURA FINANZIARIA: SI SARA’ SPESO TUTTI I SOLDI PER I LADRONI LEGHISTI DELLE QUOTE LATTE?
Dopo le polemiche delle ultime settimane, il Consiglio dei ministri ha deciso: il 17 marzo sarà festa nazionale.
Ma la decisione non è stata indolore: i tre ministri leghisti non hanno aderito. E al termine della riunione Roberto Calderoli è stato molto netto: “Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale”.
Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli da tempo contestano la scelta di festeggiare con l’astensione dal lavoro e dalle scuole il 17 marzo.
Ma con la Lega non c’è nessuna rottura, si affretta a chiarire Ignazio La Russa, solo “diversità di opinioni”.
Maroni aveva già lasciato l’aula quando si è proceduto alla votazione, mentre Bossi e Calderoli, presenti, non hanno votato.
La questione della copertura finanziaria è stata superata con il trasferimento “degli effetti economici e degli istituti giuridici e contrattuali dalla festa del 4 novembre al 17 marzo. Questo varrà solo per il 2011”, aggiunge.
E sulla riserva della Lega commenta: “Non c’è nulla di male se nel Cdm, che si è espresso a larga maggioranza, si esprime una diversità di opinione. Ho discusso con Bossi in modo tranquillo e gli ho fatto notare che dove c’è il federalismo lo spirito nazionale è più forte. Credo che le due cose possano andare di pari passo”, dice La Russa.
Al di là delle penose giustificazioni del ministro, rimane la brutta figura: non esiste alcun Paese al mondo in cui non si celebri unitariamente la festa nazionale e dove un partito al governo addirittura si dissoci.
Vi sono Stati che prevedono la galera per chi sputa sulla bandiera nazionale o sostiene che il tricolore si può usare come carta igienica.
Una cosa impensabile poi per un Paese governato da un presunto centrodestra.
Eppure siamo arrivati a questo: coloro che accusano Fini di essersi spostato a sinistra sono gli stessi a non aver ribrezzo a governare con la feccia leghista.
Non se ne vanno dal centrodestra per questo, no.
Questo cialtroni che hanno venduto la destra e tradito l’elettorato di riferimento, chinano la testa, servi sciocchi di un partito antinazionale.
Complimenti pataccari, voi sì che siete di esempio al Paese e ai giovani.
Ce ne ricorderemo.
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