LA MELONI IN UMBRIA CANDIDA UN IMMIGRATO MASSONE
EX MAESTRO VENERABILE DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA DELLA LOGGIA “TIBERI” DI PERUGIA, FA IL COMMERCIALISTA E VIVE DA 37 ANNI IN ITALIA
Si chiama Paul Dongmeza, è originario del Camerun, fa il commercialista a Perugia ed è da 37 anni in Italia. E, racconta oggi il Fatto Quotidiano, oltre a essere candidato con Fratelli d’Italia in Umbria è stato qualche anno fa il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del Paese.
Iscritto alla loggia “Tiberi”di Perugia oggi Dongmeza non è più maestro ma continua a frequentare i lavori della loggia. “Sono camerunense, vengo da una cultura sincretica e iniziatica”. Ma come si concilia tutto ciò con il tradizionalismo dell’estrema destra che vede ovunque complotti demo-pluto-giudaici-massonici? Ha risposto il senatore Franco Zaffini, che è anche coordinatore umbro di FdI: “Non abbiamo preclusioni”.
Fabrizio D’Esposito ricorda i precedenti di Fratelli d’Italia, che in Umbria candida anche chi chiede i voti alle associazioni di malati.
In realtà è da un po’di tempo che il partitino della Meloni — che aspira a scavalcare Forza Italia nel nuovo centrodestra sovranista — dimostra continue affinità con l’universo esoterico dei fratelli in grembiule.
All’ultima Gran Loggia di Rimini, il raduno annuale del Goi, un deputato siculo di FdI, Antonio Catalfamo, ha ricevuto la “Galileo Galilei”, la più alta onorificenza che il Grande Oriente dà ai non massoni.
Il motivo? Catalfamo si è battuto nella sua regione contro la legge Fava, che impone ai componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) di dichiarare la loro appartenenza alla massoneria.
Per il partito della Meloni un po’ di contraddizzione con la decisione di Benito Mussolini che nel 1923 si pronunciò per l’incompatibilità tra Pnf e logge.
(da agenzie)
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