“LA NOMINA DI CATTANEO È LA MENO ADATTA”: GLI ANALISTI SPIEGANO PERCHÉ IL TITOLO DI ENEL QUESTA MATTINA È CROLLATO IN BORSA
TROPPA POCA ESPERIENZA NEL SETTORE ENERGETICO. E COSÌ GLI INVESTITORI SI SONO PRECIPITATI A VENDERE
L’avvicendamento ai vertici pesa questa mattina sul titolo Enel.
Dopo la prima ora di contrattazioni, le azioni della società perdono quasi cinque punti percentuali (-4,37%) e mostrano la peggior performance a Piazza Affari. Il titolo ha un peso relativamente ampio sul listino milanese, FtseMib, che soffre la debacle di Enel e si muove intorno alla parità.
Il colosso dell’elettricità è l’unica partecipata ad aver reagito con forti ribassi dopo le nomine decise dal governo. Per il gruppo dell’energia il Mef ha indicato Flavio Cattaneo come nuovo amministratore delegato al posto di Francesco Starace, con Paolo Scaroni alla presidenza. Tra i nomi circolati nelle ultime settimane Cattaneo è quello con meno esperienza nel settore energetico, nonostante gli anni in Terna, commenta un analista.
«Se un’uscita di Francesco Starace era stata ampiamente anticipata negli ultimi mesi e la sua sostituzione alla carica di ad era già scontata dal titolo, crediamo che la nomina di Flavio Cattaneo sia la meno adatta tra i nomi circolati sulla stampa nelle ultime settimane principalmente in termini di background di settore» è il commento degli analisti di Intesa Sanpaolo.
La nomina di Cattaneo ha dunque colto di sorpresa la Borsa con gli investitori, in particolare quelli istituzionali, che si sono precipitati a vendere. Per gli analisti di Equita Sim ora gli operatori punteranno l’attenzione sulla strategia che il top manager adotterà sia sul fronte dismissioni, sia sugli investimenti per la transizione energetica in Italia.
All’opposto Eni, altro colosso partecipato dallo stato e sempre del settore energia, si sta muovendo positivamente e sale invece di quasi mezzo punto percentuale (+0,39%). Per gli analisti di Intesa Sanpaolo la conferma di Claudio Descalzi quale ad del gruppo è positiva. Poco mossa Terna (-0,6%) in attesa delle indicazioni sulle nomine per le sue più alte cariche
(da agenzie)
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