LA SOLIDARIETA’ DELLE AZIENDE, LE SOMME DESTINATE A SISTEMA SANITARIO E PROTEZIONE CIVILE
DA FERRERO A BENETTON, DA SNAM A MONCLER, DA AGNELLI A BERLUSCONI: DONAZIONI PER QUASI 300 MILIONI DI EURO
Si allunga la lista delle aziende che scendono in campo con contro l’emergenza coronavirus. Oggi anche la famiglia Ferrero ha annunciato una donazione da 10 milioni di euro. I fondi sono destinati alla strutture di emergenza guidata da Domenico Arcuri.
C’è chi prova a fare i conti, anche se è ovviamente difficile tener conto di questa ondata di fondi.
Italia non profit, iniziativa che mette in rete il Terzo settore, ha lanciato un portale dedicato e mappato – indica la ceo Giulia Frangione – 246 milioni di euro di iniziative: “Grazie ad aziende, fondazioni e partner, sono in continuo aggiornamento: donazioni in beni, servizi e risorse stanziate per grant e fondi. Dal nostro osservatorio emergono 150 iniziative di solidarietà in continuo aggiornamento, più della metà delle quali rivolte a Ospedali, Pubblica Amministrazione e Protezione Civile. Ad oggi 63 delle iniziative mappate sono promosse da aziende, e 48 da fondazioni”.
Quella targata Ferrero è soltanto di una delle ultime iniziative che i privati e le aziende stanno mettendo in campo per affrontare questa emergenza sanitaria senza precedenti. Come nei giorni scorsi, molti segnalano campagne e donazioni per alleviare gli italiani e il sistema sanitario.
Snam e la sua Fondazione hanno annunciato uno stanziamento da 20 milioni di euro per realizzare iniziative in favore del sistema sanitario italiano e del terzo settore per contrastare l’emergenza coronavirus.
“I fondi e le competenze di Snam saranno destinati a ospedali, strutture sanitarie e altri enti per acquisti di apparecchiature e beni necessari, per l’assistenza sanitaria e per supportare realtà del terzo settore che si occupano della tutela di giovani e anziani. Abbiamo anche attivato dei contatti per trovare ventilatori polmonari in altri paesi del mondo. Operiamo in stretto coordinamento con le autorità “, ha scritto sul social network Linkedin il ceo dell’azienda delle reti gas, Marco Alverà .
In ambito affine, da Italgas è arrivato un contributo a sostegno della lotta contro il coronavirus con una donazione agli ospedali Amedeo di Savoia di Torino, al Sacco di Milano e all’ospedaliera di Padova, tre delle tante strutture ospedaliere impegnate in prima linea nel fronteggiare la diffusione del Covid-19.
Anche l’Eni si è mossa con un impegno economico di 30 milioni e la partnership con il Policninico Gemelli per la realizzazione del COVID 2 Hospital a Roma (ex Ospedale privato Columbus), che sarà esclusivamente dedicato alla cura dei pazienti affetti da coronavirus. Anche con il Sacco di Milano, il Policlinico di San DOnato e il San Matteo di Pavia ha dato vita a collaborazioni per sostenere il personale medico e i dipartimenti di malattie infettive
Unicredit, che già aveva destinato fondi ai nosocomi, ha rilanciato con una raccolta fondi tra i dipendenti: ogni euro donato dai dipendenti genererà un contributo aggiuntivo da parte di UniCredit Foundation di 10 euro, fino a un totale di 1 milione di euro dedicato a questa iniziativa. La banca, insieme a Conad, ha poi esteso a 750 milioni il plafond dedicato alle aziende della filiera. Reale Group, compagnia assicurativa, ha fatto sapere di aver già destinato 3 milioni di euro sul portafoglio di 5 destinato ad acquistare materiale ospedaliero per le strutture in diverse regioni italiane.
Ubi ha stanziato 5 milioni per le strutture sanitarie, in particolare in Lombardia con attenzione alla provincia di Bergamo e Brescia, suoi territori di elezione e anche tra le zone più colpite dal COVID-19.
Anche Selex Gruppo Commerciale ha messo a disposizione dell’Ospedale Sacco, di Asst-Lodi, Azienda Socio Sanitaria Territoriale che include gli Ospedali di Lodi e Codogno, e della Protezione Civile, un milione di euro per la ricerca e per interventi urgenti a favore dell’emergenza sanitaria. L’elenco continua: 500 mila euro dal gruppo Falck Renewables, attivo nelle energie verdi, il gruppo Suning (quello del presidente dell’Inter Steven Zhang) che mette sul piatto 300 mila mascherine, la holding Edizione dei Benetton che stanzia 3 milioni di euro. Anche il gruppo delle bevande Campari ha pensato al Sacco, con una donazione da 1 milione.
Il 17 marzo, Giuseppe Caprotti – figlio del fondatore di Esselunga, Bernardo – ha iscritto il suo nome tra i donatori con la costituzione di un fondo (record per un provato) di 10 milioni a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia e per un piano a favore delle categorie più deboli colpite dagli effetti dell’epidemia. L’iniziativa sarà realizzata in coordinamento con la Regione Lombardia e il Comune di Milano.
Nella stessa giornata, Moncler ha messo a disposizione altri 10 milioni per realizzare la terapia intensiva d’urgenza che la Lombardia sta studiando presso il polo fieristico. Contributo analgo è arrivato anche da Silvio Berlusconi, che ha donato 10 milioni di euro.
Alla stessa struttura hanno guardato Allianz ed il Gruppo Sapio: alla terapia intensiva che sarà realizzata negli spazi della ex Fiera di Milano, forniranno gli impianti di distribuzione, l’ossigeno e i gas medicali. La famiglia Agnelli ha staccato un assegno da 10 milioni per la protezione civile e attraverso la holding Exor ha disposto l’acquisto di 150 respiratori e altro materiale medico.
Sul territorio ricade l’impegno sia della banca Bper, che ha donato 20 dispositivi di ventilazione assistita all’Ausl Modena, che il gruppo Barilla: il colosso dell’alimentare ha annunciato di aver dato un contributo del valore complessivo di oltre 2 milioni di euro a favore dell’Ospedale Maggiore di Parma, della Protezione Civile e della Croce Rossa di Parma.
Ancora, Fondazione Vodafone ha stanziato 500 mila euro per Croce Rossa e Fondazione Buzzi, Risparmio Casa ha destinato 50 mila euro allo Spallanzani.
Il gruppo dell’alimentare Veronesi ha stanziato circa due milioni di euro per sostenere le famiglie dei propri dipendenti, che stanno facendo fronte ad una situazione imprevista nella gestione delle proprie abitudini di vita e per le strutture sanitarie pubbliche impegnate in prima linea nel gestire questa emergenza. LU-VE, società varesina che ha anche uno stabilimento nella provincia cinese di Hubei, ha stanziato 300 mila euro.
(da “La Repubblica”)
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