L’ASPIRANTE NOTAIO SPACCIATORE DELLA TORINO BENE CUI BACIAVANO I PIEDI
38 INVOLUCRI DI COCA ADDOSSO, 300 GRAMMI A CASA, QUANDO L’HANNO ARRESTATO: “SONO UN PUBBLICO UFFICIALE”
Aspirante notaio di giorno e spacciatore di notte. Con questa accusa andrà a processo Francesco Maccarone, 34 anni, aspirante notaio arrestato dalla sezione antidroga della Squadra Mobile coordinata dal pm Andrea Padalino lo scorso agosto.
Il gip Potito Giorgio — accogliendo la richiesta del magistrato – ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti del giovane originario di Grugliasco al tempo impiegato in uno studio notarile del centro di Torino.
E’ accusato di spaccio di droga, precisamente cocaina.
Smessi i panni del professionista, si trasformava di notte in un vero pusher secondo l’accusa. Capace di vendere numerose dosi a clienti facoltosi a caccia di bamba “pura”.
Quando fu fermato in estate aveva addosso 38 involucri di coca nascosti nelle tasche dei pantaloni.
La convalida del provvedimento arrivò il giorno dopo in tribunale. A casa, in una successiva perquisizione, i poliziotti hanno trovato altri 300 grammi di polvere bianca “poco tagliata” e quindi ricercata in virtù di un effetto stupefacente di poco superiore al 50%. Valore complessivo: 120 mila euro circa.
Dalle indagini è emerso come Maccarone fosse considerato dai clienti alla stregua di un santo. Alcuni pare gli baciassero i piedi in segno di ringraziamento per la qualità della merce.
Lo avrebbe tradito una soffiata, una velina fatta arrivare alla polizia da qualcuno del variegato mondo che ruota attorno allo spaccio di cocaina pieno zeppo di concorrenza. Agli agenti che lo ammanettavano avrebbe detto: “Sono un pubblico ufficiale”. All’epoca gli furono anche sequestrati il cellulare e un’agendina con una serie di nomi appuntati, molto probabilmente — anche — di clienti.
L’uomo, agli arresti domiciliari, è difeso dall’avvocato Alessandra Grilli. La data d’udienza è fissata per il 5 febbraio 2018 e sarà giudicato dalla quarta sezione penale del Tribunale in composizione monocratica.
(da “La Stampa“)
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