L’ATTENTATO ALLA SCUOLA DI BRINDISI: “LA MAFIA? MAI FATTO STRAGE DI BAMBINIâ€
PARLA DI NAPOLI, PROCURATORE DI BRINDISI: “FORSE E’ UNA RISPOSTA AGLI ARRESTI DEI BOSS. MA NON E’ DA ESCLUDERE ALCUNA PISTA”
«La mafia pugliese ha in passato fatto ricorso a strategie terroristiche. Ma mai contro una scuola nè tantomeno contro dei ragazzini». Le indagini sulla bomba di Brindisi sono guidate da un uomo che conosce a fondo le dinamiche della Scu, la Sacra Corona Unita.
E’ il procuratore della Repubblica del capoluogo brindisino, Marco Di Napoli, che negli anni ’90 ha condotto le principali indagini contro i clan guidati da Pino Rogoli, il fondatore della Scu.
I processi frutto di quelle investigazioni hanno debellato la potentissima quarta mafia, un’organizzazione criminale cresciuta a dismisura grazie al traffico di sigarette, armi e droga sull’asse adriatico, in stretto contatto con camorra e mafia siciliana.
Quello che sembrava un pericolo sopito negli ultimi mesi ha dato segnali di recrudescenza, impensierendo gli inquirenti.
Soprattutto a Mesagne, la città di Rogoli e, ennesima triste coincidenza, delle due ragazze coinvolte più gravemente nell’attentato.
«Negli ultimi tempi ci sono state diverse azioni di contrasto – spiega Di Napoli – con numerosi arresti, che hanno interessato i clan di Mesagne. Tuttavia è troppo presto per cercare di dare un’interpretazione univoca a questo gravissimo fatto di sangue».
E’ possibile che la bomba sia una risposta a queste indagini? Del resto è stata posizionata a due passi dal tribunale.
«Non possiamo esserne certi in questa fase. Ma non è da escludere nessuna pista».
In che direzione state concentrando le vostre indagini?
«Al momento stiamo considerando tutte le piste investigative».
Neppure quella terroristica?
«Certamente no, consideriamo qualsiasi ipotesi. L’attentato mafioso, quello terroristico, e neanche il gesto sconsiderato di un folle. Non sono neppure terminate le rilevazioni scientifiche sul luogo dell’esplosione. Prima di tutto bisognerà analizzare questi dati e confrontarli con le altre risultanze investigative raccolte. Posso dire che lo sforzo di investigatori e forze dello Stato è massimo».
In questi giorni a Brindisi erano previste diverse iniziative antimafia. La manifestazione prevista in un bene confiscato ai clan e la commemorazione di Falcone. È possibile ipotizzare che ci sia un collegamento con l’attentato?
«L’ho detto e lo ripeto, è ancora presto per giungere ad una qualsiasi conclusione. Tuttavia teniamo in considerazione anche questi episodi, naturalmente non ci sono sfuggite le tante coincidenze. Ma è presto per trarne elementi utili alle indagini».
Antonio Castaldo
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply