L’AUTOGOL DI SALVINI SUI PAESI IN GUERRA: OBIETTIVO SEMINARE ODIO DICHIARANDO IL FALSO
IN UNDICI PAESI INDICATI CI SONO GUERRE E PERSECUZIONI DEI CRISTIANI, MA AI RAZZISTI NON FREGA UN CAZZO
Quanti dei 67 migranti imbarcati sulla Diciotti e bloccati a lungo in mare da Matteo Salvini provengono da territori di guerra?
Messa così, sembra una domanda neutra. Al netto del fatto che chi scappa da dittature o carestie debba essere considerato profugo di serie B. Chissà perchè.
Ma se la questione viene posta dal Ministro della Paura in persona, sul proprio account Facebook, in un profluvio di punti interrogativi (tre di fila) ecco che diventa un quesito retorico di cui i fan del Capitano conoscono già la risposta: nessuno.
Ecco, no.
Prendendo per buone, e ci vuole un po’ di impegno, le nazionalità che lo stesso Salvini comunica ai suoi follower, quasi tutti scappano da conflitti e/o persecuzioni.
I 23 pakistani sono potenziale carne da cannone di due guerre civili, di Al Qaeda, dell’Isis e di altre 24 gruppi terroristici.
Idem l’Algeria, il cui meridione è tuttora nelle mire di quel che resta di Daesh. Così la Libia, con la sua tremula democrazia.
Il Ciad se la vede con Boko Haram. In Sudan c’è appena stato un genocidio. L’Egitto è quel bel posto in cui il governo fa sparire gli oppositori in carcere o peggio. Anche italiani.
La Palestina è LA guerra permanente che fa da detonatore a tutte le altre.
E via dicendo.
In un elenco da cui restano fuori solo un paio di Paesi su tredici rappresentati.
Quindi, la risposta corretta alla domanda di Salvini è “quasi tutti”. Ma questo non conta nulla. La sua strategia mediatica, che disintermedia l’informazione e la trasforma sempre e comunque in propaganda social, è un muro di gomma che rimbalza ogni ragionamento.
Parla ai convertiti. Solidifica i loro pregiudizi. Scarica coscienze.
Così come a suo tempo è stata creata un’emergenza migranti inesistente, il dato oggettivo che i profughi siano realmente profughi è destinato a non fare breccia.
Aggredirebbe un caposaldo dell’altra balla salviniana, quella con cui i cattivisti si lavano le coscienze: noi non siamo razzisti, noi accogliamo a braccia aperte solo chi vive una reale emergenza.
Bugie.
(da “La Repubblica”)
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