LE ADOZIONI GAY SI FARANNO, MA SENZA CHE SI SAPPIA IN GIRO
IPOCRISIA ITALICA: SI LASCERA’ AI GIUDICI DECIDERE CASO PER CASO
Sulle unioni civili, la realtà è un po’ diversa da come viene narrata.
Secondo la versione prevalente, la sinistra Pd sarà costretta a inghiottire non uno, non due, ma addirittura tre rospi.
Il primo boccone è lo stralcio della «stepchild adoption» che, dopo il «voltafaccia» grillino, non avrebbe speranza di passare.
Il secondo rospo consiste nella riscrittura dell’articolo 3, da cui verrà purgato qualunque vago riferimento alle adozioni gay.
Il terzo rospo (quello più pesante da digerire) arriverà col voto di fiducia, quando verrà sancito l’ingresso anche formale di Verdini nella maggioranza di governo. Che d’ora in avanti si reggerà grazie all’apporto di 50 senatori candidati ed eletti tre anni fa dal Cavaliere.
Questa, perlomeno, è la vulgata più diffusa.
Ma se si scava sotto la superficie, ecco spuntare una realtà un filo diversa: lo stralcio della «stepchild adoption» salva il salvabile (le unioni civili) dal naufragio della Cirinnà . E in assenza di legge provvedono i giudici, che da un paio di anni hanno equiparato le coppie gay a quelle etero per quanto riguarda le adozioni speciali.
Il mondo Lgbt ci teneva a metterla nero su bianco per non dover dipendere dalle oscillazioni degli indirizzi giurisprudenziali . Alle coppie gay interessa poter adottare.
E in attesa della legge che prima o poi riformerà le adozioni, a colmare la lacuna ci penseranno i giudici, come e più di quanto abbiano fatto finora.
Nel segno dell’ipocrisia.
Ugo Magri
(da “La Stampa”)
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