LE DUECENTO MILIZIANE CURDE CHE COMBATTONO A MOSUL: “UNA PALLOTTOLA SEMPRE PRONTA, NON CI FARANNO MAI PRIGIONIERE”
L’ISIS HA VIETATO IL CANTO E LORO PRIMA DELL’ATTACCO CANTANO A SQUARCIAGOLA … “DAESH PAGHERA’ PER QUELLO CHE HA FATTO ALLE DONNE”
Avin Vaysi ha 32 anni, una bandiera curda dipinta sulla guancia e un AK-47 stretto tra le mani.
Come molte altre donne curde, Vaysi ha deciso di lasciarsi alle spalle la vita in Iran per imbracciare le armi contro i miliziani dell’Isis.
“Quando le tv hanno spiegato cosa faceva Daesh alle donne, mi è ribollito il sangue nelle vene e ho preso la mia decisione”, spiega la ragazza.
Accanto a lei c’è Mani Nasrallahpour, 21 anni, in tuta mimetica. Anche lei imbraccia un’arma da fuoco.
“Prima di aprire il fuoco cantiamo a squarciagola negli autoparlanti. E’ un modo per fargli capire che non abbiamo paura di loro”, afferma Nasrallahpour spiegando che nei territori conquistati l’Isis ha proibito il canto e la musica.
Vaysi e Nasrallahpour sono due delle circa 200 ragazze curde che hanno deciso di aderire all’unità armata allineata con il Partito della libertà del Kurdistan (Pak), e di combattere lo Stato Islamico accanto ai loro commilitoni uomini.
In questi giorni il loro esercito – supportato dalla coalizione guidata dagli Usa – è posizionato appena fuori Mosul, a Bashiqa, a 700 metri dal fronte dell’Isis. Conoscendo le atrocità commesse dai miliziani contro le donne, le combattenti spiegano di aver giurato di non farsi catturare vive per nessuna ragione.
“Abbiamo sempre un proiettile pronto all’uso nel caso ci facessero prigioniere”, spiega Nasrallahpour.
(da “La Repubblica”)
Leave a Reply