SONDAGGIO IXE’: IL SI’ RIMONTA, ORA E’ A UN SOLO PUNTO DAL NO, 38% A 39%
AUMENTA L’AFFLUENZA E SI RIDUCE IL DISTACCO, GLI INDECISI SON ANCORA AL 23%, TUTTO E’ POSSIBILE… UN ELETTORE SU QUATTRO DELLA LEGA VOTA SI’
Il No rallenta e, dopo quella che sembrava una piccola fuga, a un mese esatto dal referendum costituzionale la cosa certa è che sarà un testa a testa.
Questo dice il sondaggio settimanale del venerdì condotto da Ixè per Agorà (Rai3). Tra No e Sì in questo momento c’è un solo punto: i contrari al 39, i sostenitori delle riforme al 38.
La scorsa settimana il No era al 40 e il Sì al 37, quindi c’è stato il travaso di un punto percentuale.
A pesare verosimilmente l’aumento di coloro che dicono che andranno sicuramente a votare che passa dal 56 al 58 per cento in sette giorni, quota destinata a salire perchè il 12 per cento dice che ancora deve decidere se presentarsi alle urne.
Resta da capire quanto peseranno due incognite.
La prima: il 23 per cento si dice ancora indeciso tra Sì e No, cioè dice che andrà a votare ma non sa cosa.
La seconda: bisognerà vedere se questa tendenza avrà una continuità e in quel caso significherà che il movimento di “espansione” del No ha raggiunto il suo massimo.
Come si comportano gli elettori dei vari partiti?
A essere più motivati alla partecipazione al voto, secondo l’istituto diretto da Roberto Weber, sono quelli del Partito Democratico e di Forza Italia (con quote di partecipazione del 68 e del 69 per cento), leggermente più indietro quelli del M5s (65) e della Lega Nord (59).
Il senso d’appartenenza al partito, invece, comincia a ridurre le quote di “dissidenti” tra gli elettori dei partiti.
Nelle settimane scorse, infatti, molti sondaggi hanno messo in luce che all’interno di ogni partito una fetta considerevole di elettori “tradivano” le indicazioni di voto delle rispettive forze politiche, tanto che nel Pd un quarto degli elettori un quarto rispondeva di voler votare No, circa un quarto degli elettori M5s rispondeva di votare Sì e addirittura tra i simpatizzanti di Forza Italia si arrivava fino a 4 elettori su 10 che si dicevano favorevoli alla riforma (mentre Fi fa campagna per il No).
Ora le parti di “dissidenti” interni agli elettorati sta calando non di poco: nel Pd dice che voterà No “solo” il 15 per cento, tra gli elettori M5s i favorevoli scendono al 21 e tra quelli di Forza Italia al 14.
Resta invece notevole (24 per cento) la parte di elettori della Lega Nord che vorrebbero votare Sì.
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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