LETIZIA MORATTI INCONTRA FINI: VERSO L’INGRESSO NEL TERZO POLO
L’EX SINDACO DI MILANO DA’ L’ADDIO AL PDL CON CUI ERA SCESO IL GELO DOPO LA SCONFITTA ALLE COMUNALI … PUNTUALE ARRIVA L’ACCUSA DEI BERLUSCONES: “TRADISCE GLI ELETTORI”
La ratifica del divorzio era arrivata qualche settimana fa, con il mancato rinnovo della tessera di iscrizione al Pdl, acquisita soltanto un anno fa direttamente dalle mani di Silvio Berlusconi. Allora, Letizia Moratti era il sindaco di Milano.
Ieri, il primo appuntamento con la nuova fiamma: un incontro a Roma con i vertici di Futuro e libertà .
La Moratti prima ha visto Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova, poi ha pranzato con il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Dialogo proficuo, è la versione ufficiale, scambio di opinioni sul nuovo governo e sull’idea condivisa di allargare il bacino di sostenitori e iscritti al Terzo Polo.
Già fissato il secondo appuntamento, a gennaio.
Pochi, nel suo ex partito, sperano in un ripensamento della donna che, eletta da indipendente, ha poi guidato il centrodestra verso la prima sconfitta sotto la Madonnina negli ultimi venti anni. Molti, invece, quelli che l’accusano di tradimento, soprattutto in Consiglio comunale, dove la Moratti aveva assicurato presenza costante per cinque anni di opposizione: su 39 sedute, finora ha partecipato solo a 14, ed è da inizio novembre che nessuno l’ha più vista in aula, sembra per gli impegni pressanti a San Patrignano.
La decisione di avvicinarsi a Fli (dopo mesi di rumors sul suo interesse per una partita politica al fianco di Luca Cordero di Montezemolo) piace molto al coordinatore lombardo del partito di Fini, il senatore Giuseppe Valditara.
«L’avvicinamento di Letizia Moratti va nella direzione del progetto che stiamo costruendo, e ha a che fare con la scomposizione del Pdl».
Scomporre e ricomporre: questa la strategia finiana in un momento di terremoto nel Popolo delle libertà , accogliendo transfughi e delusi.
Tra questi, proprio la Moratti che – nonostante la sonora sconfitta personale di fine maggio – sembra sia rimasta delusa dalla freddezza del suo partito.
Oggi solo il coordinatore azzurro della Lombardia Mario Mantovani ha parole apparentemente pacate – «Disponibili a riprendere il dialogo con lei, se vuole: siamo comunque grati alla Moratti del suo impegno in una campagna elettorale in cui l’abbiamo fortemente sostenuta» – mentre in Consiglio comunale non usano mezzi termini.
Per tutti, il suo ex vicesindaco Riccardo De Corato: «Se avesse avuto le idee più chiare prima ci saremmo salvati anche noi, ora spieghi ai milanesi che l’hanno votata perchè va con chi ci ha fatto perdere».
Come se lui non avesse contribuito la sua parte.
Nella faccenda c’è poi un risvolto degno di nota: perchè a Milano nella giunta Pisapia c’è un rappresentante del Terzo Polo – il deputato Api Bruno Tabacci, che non si esprime sul possibile nuovo arrivo – mentre l’unico consigliere finiano, Manfredi Palmeri, siede all’opposizione: a maggio lui fu uno sfidante della Moratti come candidato sindaco.
Domani, forse, potrebbe diventare il suo capogruppo in Consiglio comunale.
(da “La Repubblica“)
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