L’OFFERTA DEI FINIANI RICOMPATTATI: DIMISSIONI DEL PREMIER PRIMA DEL VOTO ALLA CAMERA E ASTENSIONE AL SENATO
POI LA GARANZIA DI UN BERLUSCONI BIS: IN PRATICA NON CAMBIA NULLA, ATTO FORMALE DELLE DIMISSIONI A PARTE… PER FARSI RICATTARE DA DUE COLOMBE SENZA STRATEGIA POLITICA, TANTO VALEVA NON CHIEDERE LA SFIDUCIA…. L’ULTIMA SPERANZA E’ CHE BERLUSCONI CAPISCA ANCORA MENO DI LORO E NON ACCETTI LA PROPOSTA: ALLORA FORSE SI ANDREBBE ALLA CONTA (PER PERDERE), SE MOFFA NON SE NE INVENTA UN’ALTRA
Ultima proposta per scongiurare la rottura definitiva.
Futuro e libertà offre a Silvio Berlusconi l’astensione al Senato e gli chiede di dimettersi prima del voto alla Camera.
In cambio, i finiani propongono di dar vita a un Berlusconi-bis garantendo che non ci saranno “trabocchetti” nè “imboscate”.
È questo, in estrema sintesi, quanto Silvano Moffa e Adolfo Urso hanno messo sul tavolo dell’ultima trattativa, incontrando il presidente del consiglio nella sala del governo a Montecitorio.
Fonti parlamentari di Fli spiegano che proprio la presenza di Urso, coordinatore di Fli, all’incontro è il segnale di garanzia che si vuole dare a Berlusconi sull’esito della trattativa.
Quest’ultima proposta, spiegano sempre le stesse fonti, ha l’obiettivo di mantenere unito il gruppo dei finiani che, nelle ultime ore, ha vissuto momenti di fibrillazione con le colombe che continuano a spingere per non arrivare alla rottura definitiva con Berlusconi.
Chissà coastoro che sono andati a fare a Perugia qualche settimana fa: a prendere per i fondelli i congressisti?
Il documento sarà sottoposto al vaglio dei gruppi che si riuniranno stasera con Fini presso la sede di Farefuturo.
«È una buona mediazione – dice in Transatlantico un futurista di spicco – ci consente di offrire una soluzione al premier fino all’ultimo momento utile. Dopodichè, se non accetta, il cerino resterà in mano a lui e noi voteremo compatti».
Soddisfazione anche tra i “falchi”, che fanno questo ragionamento: «È chiaro che Berlusconi non accetterà mai una condizione del genere, ottenendo l’effetto di ricompattarci definitivamente: sfiducia assicurata».
Anche i falchi ci sembrano troppo ottimisti.
In ogni caso una stretegia perdente, a nostro avviso, e da prima repubblica.
In pratica tutti e 35 i deputati di Fli hanno sottoscritto compatti – dopo una lunga trattativa di Fini con le colombe e i vertici futuristi – il documento di mediazione .
Le ‘colombe’ sono così rientrate in una logica unitaria del gruppo, accettando
però che, se il premier non dovesse cogliere questo estremo appello, i gruppi Fli voteranno compatti la mozione di sfiducia presentata “escludendo – recita il documento – ogni ipotesi di governo che possa prefigurare ribaltoni, per sostenere di fatto un governo di centrodestra presieduto da un’altra personalità “.
Tante voci si erano oggi rincorse.
Compresa quella che vedrebbe per la Siliquini pronta la poltrona di sottosegretario e per Moffa quella da ministro.
Ma la rottura, interna, non arriva. Arriva invece il testo comune che denota la frattura politica in Fli tra 30 che volevano la sfiducia senza se e senza ma e 3 che sanno solo rompere i i coglioni.
“Attendiamo risposte” dicono i finiani.
“Arrivano tardi” li gela Umberto Bossi.
Stasera si replica.
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