LOTTA ALLA POVERTA’
TANTE CHIACCHIERE E “NULLA DI FAO”: I SOLDI PER L’AFRICA FINISCONO AI DITTATORI
Qualche anno fa, il “Washington Times” pubblicò una lettera di una giovane studentessa del Kenya, all’indomani di un vertice Fao sulla fame nel mondo. Era un atto d’accusa impietoso che sottolineava come ” i leader africani non fanno altro che parlare e parlare. Quando poi riescono ad ottenere soldi dai wazungu ( uomini bianchi), se l’intascano. E noi? Non abbiamo da mangiare, non abbiamo scuole, non abbiamo futuro. Ci permettono giusto di morire “. Parole inascoltate, anche durante l’ultimo vertice della Fao a Roma.
In Africa si continua a rubare in modo sistematico e gli organismi internazionali fanno finta di nulla. George Ayittey, un grande economista ghanese, presidente della Free Africa Foundation, a tutti coloro che premono affinchè i Paesi ricchi annullino il debito degli Stati africani, risponde secco: ” Cancellare il debito sarebbe una sciocchezza. Riempirebbe ulteriormente le casseforti dei leader politici, mentre gli africani continuerebbero a rimanere a pancia vuota”.
Secondo un rapporto dell’Unione Africana del 2004, quel continente perde ogni anno una cifra di 148 milioni di dollari, a causa della corruzione politica. In dieci anni, dal 1981 al 1991, la Banca Mondiale ha trasferito oltre 20 miliardi di dollari in 29 Paesi, per migliorare le condizioni di vita della povera gente, con risultato zero.
Le Nazioni Unite hanno accertato che solo nel 1991, 200 miliardi di dollari sono “scomparsi” dai Paesi africani, “riapparendo” su diversi conti personali all’estero.
Nel febbraio 2005, mentre il presidente della Nigeria chiedeva un supplemento di aiuti al Forum economico di Davos, 4 governatori del suo Paese venivano indagati dalla polizia inglese per riciclaggio di denaro. Risultò, altresì, che un numero ristretto di cittadini nigeriani risultava titolare di conti esteri per ben 170 miliardi di dollari. Pensate che il debito estero della Nigeria oscilla intorno ai 40 miliardi di dollari e fate due conti…
” Se in Africa si soffre la fame – scrive George Ayittey- la colpa non è degli occidentali, ma delle continue guerre civili che mettono in ginocchio l’agricoltura locale”. Al di là della retorica dei vertici Fao, l’Africa ha bisogno non solo di aiuti, ma di istituzioni trasparenti, a partire dalle Banche centrali. Occorre aiutare solo quei Paesi che dimostrino di avere banche centrali indipendenti e disposte a subire controlli periodici da parte della Banca mondiale.
Senza tale cambio di passo, la corruzione continuerà a farla da padrone e ai vertici Fao regnerà solo la retorica.
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