MA IL M5S CHE CHIEDE A SALVINI DI PARLARE DI SAVOINI E’ LO STESSO CHE HA BOCCIATO LA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL RUSSIAGATE?
SUL SITO UFFICIALE: “SALVINI RISPONDI”, MA IL 10 OTTOBRE HA AFFOSSATO LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER FARE CHIAREZZA
Oggi il MoVimento 5 Stelle si è svegliato con la voglia di saperne di più su questa storiaccia del Metropol, di Gianluca Savoini e dei rapporti con Matteo Salvini.
Il partito di Grillo e Casaleggio ha pubblicato sul suo sito ufficiale un elenco di quattro domande all’ex ministro dell’Interno in merito alla vicenda della trattativa moscovita finalizzata all’acquisto di petrolio la cui vendita avrebbe dovuto (stando all’audio di BuzzFeed e all’inchiesta dell’Espresso) finanziare la campagna elettorale della Lega per le europee.
Verrebbe da dire meglio tardi che mai. Ma la situazione è meno lineare di così.
Non solo perchè le richieste del M5S appaiono quanto mai tardive. Quando il MoVimento era al governo con la Lega non ha mai fatto pressioni affinchè l’ex ministro dell’Interno andasse a riferire in Aula. Anzi, al Senato alla fine ci andò il Presidente del Consiglio Conte, a fare da parafulmine per Salvini senza ovviamente riuscire a chiarire molto di quello che gli italiani vorrebbero sapere (al di là della presenza di Savoini alla cena in onore di Putin).
Ci sono poi dei risvolti comici. Ad esempio la prima delle domande del #SalviniRispondi del M5S non ha alcun senso. Perchè Salvini non ha mai detto di non conoscere Savoini, anzi ha sempre detto un’unica cosa: che è una persona che conosce da oltre vent’anni. Ma forse al M5S non hanno colto il senso dell’inchiesta di Report nè hanno capito che la vera domanda non è se Salvini conosce Savoini ma che cosa ci facesse Savoini in Russia ogni volta che ci andava un ministro del loro governo.
Ma c’è un aspetto ancora più divertente di questa ritrovata passione per le domande scomode del M5S. Perchè qualche giorno fa, il 10 ottobre per l’esattezza, il Parlamento Europeo ha votato riguardo la possibilità di istituire una Commissione speciale d’inchiesta sulle «ingerenze elettorali straniere e sulla disinformazione».
In Aula però è passato un emendamento dove si chiedeva di eliminare dalla risoluzione poi approvata dall’Europarlamento la proposta del Partito Democratico.
Quell’emendamento, passato con 320 voti a favore e 306 contrari, è stato votato anche dai 13 eurodeputati del M5S presenti in Aula.
Il MoVimento ha votato così, assieme alla Lega, contro la proposta di istituire una commissione d’inchiesta che avrebbe indagato anche sulle vicende relative all’audio del Metropol e alle ingerenze della Russia nei processi democratici dell’Unione Europea. Ovvero esattamente quello su cui ha iniziato a fare luce la puntata di Report dell’altra sera.
Oggi quello stesso M5S che con il suo voto ha affossato la nascita di una Commissione d’Inchiesta sui rapporti tra la Lega e la Russia (ma non solo) si sveglia e inizia a fare domande a Salvini proprio sul Russiagate, su Savoini, e su tutto quello che ci gira intorno.
Quindi non solo il M5S ha perso l’occasione di portare l’ex ministro in Parlamento quando era al governo, ha anche votato contro l’istituzione di una commissione d’inchiesta che poteva trovare le risposte alle domande del #SalviniRispondi. Sul perchè lo abbia fatto nessuno lo sa.
È invece facile intuire come mai ora voglia fare pressing sul suo ex alleato: propaganda.
(da “NextQuotidiano”)
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