MENO MALE CHE ZUPPI C’È (LA CHIESA STA CON I LAVORATORI)
IL PRESIDENTE DEI VESCOVI SALE SUL PALCO DI BOLOGNA, ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO LE STRAGI SUL LAVORO: “IL LAVORO NON PUÒ DIVENTARE MORTE, LA SICUREZZA NON È UN COSTO O UN LUSSO, MA UN DOVERE, UN DIRITTO INALIENABILE PER OGNI PERSONA. SE VIENE VISTA COME UN COSTO INUTILE, SIAMO IRRESPONSABILI”
Nella Piazza Maggiore di Bologna, che diventa un simbolo a causa della tragedia di Suviana, si leva un solo grido: basta morti sul lavoro. La mobilitazione, già organizzata in precedenza da Cgil e Uil proprio sul tema della sicurezza in diverse città d’Italia, dopo l’incidente nella centrale idroelettrica e la chiamata alla partecipazione da parte del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, si è trasformata nel momento del lutto cittadino e della protesta verso condizioni di lavoro che privilegiano il profitto rispetto alla sicurezza.
Alla chiamata ha risposto anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, che dal palco scalda gli animi dei presenti: «Una strage da non ripetere» dice. «Il lavoro non può diventare morte, ne vale la dignità delle persone e la fedeltà alla Costituzione. La sicurezza non è un costo, non è un lusso ma è un dovere, un diritto inalienabile per ogni persona. La sicurezza richiede investimenti: quando è vista come un costo inutile, vuol dire che siamo irresponsabili» scandisce, scatenando applausi e apprezzamenti.
«Questa tragedia impone serietà nelle parole e ognuno di noi faccia la sua parte» continua il presidente della Cei. «Serve molta più attenzione alla sicurezza sul lavoro e dobbiamo farla più che dirla. Muoiono tre persone al giorno, bisogna fare di più. La logica del solo profitto porta al ribasso e spesso le voci sacrificate sono i lavoratori».
Per il cardinale «la Chiesa è preoccupata delle condizioni dei lavoratori, perché al centro ci sono le persone. Tutte. Nel recente documento “Dignitas infinita” del Dicastero per la Dottrina della Fede, è scritto: “La povertà si diffonde in molti modi, come nell’ossessione di ridurre i costi del lavoro, senza rendersi conto delle gravi conseguenze che ciò provoca, perché la disoccupazione che si produce ha come effetto diretto di allargare i confini della povertà.
Tra questi effetti distruttori dell’Impero del denaro, si deve riconoscere che non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro e della dignità del lavoro”».Poi, la citazione di papa Francesco. «La sicurezza è parte integrante della persona, siamo esseri umani, non macchine ed è un dovere e un diritto inalienabile di ogni persona».L’impegno concreto della diocesi diventerà questa sera preghiera alle ore 20.45 nella chiesa di Santa Maria Maddalena di Porretta Terme, sull’Appennino vicino al luogo della tragedia, dove sono previste la veglia e il Rosario per le vittime dell’incidente alla centrale. Nel frattempo, il messaggio ieri ha scosso la piazza.
(da agenzie)
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