MORETTI: “L’ITALIA HA FRANTUMATO IL CAMPO DELLA RICERCA, TRA DIECI ANNI SAREMO MORTI”
AL CONVEGNO “DIPLOMACY 2015” IL PRESIDENTE DI FINMECCANICA LANCIA L’ALLARME
“Non possiamo frantumare il tessuto della Ricerca e Sviluppo in Italia in mille rivoli: è una follia. Abbiamo sbrandellato il sistema universitario, non abbiamo più massa critica da nessuna parte e ci confrontiamo con gente che ha massa critica enorme. E noi siamo lì a balbettare”.
E’ l’allarme lanciato da Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, durante il convegno “Drone e regolamentazione”, in Commissione Difesa al Senato, organizzato da Airpress e Diplomacy 2015 per il VI Festival della Diplomazia, a cui hanno partecipato Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica militare, e Paolo Messa, editore di Airpress.
“C’è bisogno di ricostruire un network anche di pochi centri in grado di reggere una ricerca vera, non rimaneggiare le fotocopie delle università americane. Questa è una follia italiana e se non l’affrontiamo saremo devastati”.
L’occasione per discutere dello sviluppo dei droni in campo militare e civile viene colta dall’ad di Finmeccanica per parlare dei ritardi nel settore della ricerca scientifica in Italia.
“I Paesi in via di sviluppo investono una quota di Pil esattamente quadrupla, a volte dieci volte superiore, a quella che noi investiamo in educazione, scienza, ricerca. Tra dieci anni non esistiamo più. L’ultima volta che sono stato a Teheran – racconta ancora Moretti – ho scoperto che l’Iran sforna ogni anno un milione e mezzo di laureati. Il 70% di questi sono in campo scientifico e tecnico. Cercate in Italia chi fa il matematico. Ma la matematica è ciò che serve per l’informatica. Su questi temi non abbiamo una politica”.
In pochi anni, secondo Moretti, il settore andrà verso un rapido consolidamento e l’Europa, Italia compresa, non può restare ai margini: “Io non so in quanto tempo vi sarà un nuovo rapido processo di consolidamento del settore” ma, per quell’appuntamento, Finmeccanica vuol essere “pronta”, ha assicurato Moretti.
“In Italia siamo ancora qui a discutere ancora di sperimentazione”, mentre gli altri Paesi si stanno portando avanti.
Ma Finmeccanica, nello sviluppo della tecnologia dei velivoli senza pilota (unmanned), vuole giocare la sua parte: “Finmeccanica è interessata a realizzare una nuova generazione di fighter unmanned e siamo interessati a farlo con chiunque. Dobbiamo puntare al massimo di quello che può essere l’espressione unmanned”.
L’ad di Finmeccanica approfitta per parlare delle strategie del futuro dell’azienda: “Proprietà intellettuale e cybersecurity sono i due elementi da cui dobbiamo ripartire. Saremo qualcosa di nuovo, dalle profonde radici con un grande avvenire”, ha spiegato Moretti, aggiungendo che dal 2016 l’azienda cambierà nome perdendo il prefisso ‘Fin’, e che “anche la meccanica cambierà profondamente perchè la lasceremo fare ai nostri sub-fornitori. Dal primo gennaio prossimo diventeremo una holding industriale. Manterremo, comunque, i brand come, ad esempio, Aermacchi e Galileo”.
I tempi sono però abbastanza stretti: Moretti si dice sicuro che “prima del 2030 tutto quello che è con pilota a bordo non ci sarà più”.
Da questo processo “non possiamo stare fuori e lo dobbiamo fare con una visione”, per poi “traslare” questo sistema sui settori marittimi e terrestri. Moretti ha spiegato come sul tema dell’unmanned sia ormai questione di “pochissimo, credo neanche una decina di anni” e quindi è necessario darsi una mossa: “la Nato è fatta da due pilastri, uno robusto che sono gli Usa e l’altro che non c’è, l’Europa”.
Quanto al capitolo sicurezza, Pasquale Preziosa è intervenuto per assicurare che l’aeronautica militare italiana si sta attrezzando per eventuali droni che potrebbero minacciare la sicurezza del Giubileo straordinario in programma dal prossimo 8 dicembre:
“Ci sono sistemi che catturano un drone che sta volando, a forma di fucile: la canna è sostituita da un’antenna – spiega Preziosa – si punta il drone e lo si accompagna a terra, in modo da salvaguardare la sicurezza, di casa mia, di un vicino di casa”, o anche di una manifestazione pubblica come il Giubileo.
Il capo di Stato maggiore dell’aeronautica ha sottolineato che “è stata prevista questa esigenza per il Giubileo”. A Roma “sono stati ritrovati droni vicino a strutture importanti”, ha aggiunto senza specificare in quali luoghi sono stati ritrovati, per ragioni di sicurezza.
“Siamo impegnati per garantire la massima sicurezza in vista del Giubileo a Roma”, ha quindi ribadito Preziosa. “Tutti sotto la Presidenza di Franco Gabrielli si opera affinchè le condizioni di sicurezza possano essere quelle indicate dall’autorità politica. Le preparazioni – ha aggiunto il generale – sono in corso già da tempo”.
“Aspettatevi un’esplosione nell’utilizzo dei droni”, ha quindi detto Preziosa.
Il problema sarà la regolamentazione, tanto per i commercianti quanto per gli appassionati che li fanno volare per scattare foto spettacolari. “La normativa è tutta da sviluppare, e gli americani, che erano indietro, ora stanno recuperando”, ha spiegato Preziosa, lanciando un appello ai parlamentari: la questione, che ha diversi risvolti tecnici e necessità di un monitoraggio continuo, va messa in agenda.
(da “Huffingtonpost”)
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