“C’ERO IO A CENA CON MARINO, NON LA MOGLIE”: CLAUDIA CIRILLI CONFERMA LA VERSIONE DEL SINDACO
L’EX COLLABORATRICE ERA STATA INVITATA PER MOTIVI ISTITUZIONALI
Non era la moglie la donna che il 27 luglio 2013 cenò con Ignazio Marino alla romana “Taverna degli Amici”, pasto che il sindaco dimissionario pagò con la carta di credito del Comune di Roma.
Claudia Cirillo, un’ex collaboratrice di Marino, ha dichiarato al legale del primo cittadino Enzo Musco che a quel tavolo c’era lei.
Lo riferisce su Il Fatto Quotidiano Valeria Pacelli, che spiega che il verbale sarà depositato la settimana del 26 ottobre ai pm Alberto Caporale e Roberto Felici, titolari del fascicolo sulle spese che Marino ha addebitato sul conto del Comune di Roma aperto in seguito a una denuncia del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia.
Questo pasto è costato 120 euro, il giustificativo agli atti del Comune lo definiva come “una cena offerta per motivi istituzionali a un rappresentante del World Health Organization”.
Davanti ai magistrati capitolini, però, Marino ha spiegato che “i giustificativi di solito ricollegano la causale della cena all’ultimo appuntamento della giornata programmato nell’agenda del sindaco”.
Poi ha aggiunto che con lui quella sera non c’era la moglie, ma Claudia Cirillo.
All’avvocato Musco, la donna ha detto di ricordarsi di quella cena, organizzata “per discutere di una collaborazione all’interno dell’amministrazione capitolina”.
Il sindaco voleva coinvolgerla -dice Cirillo- nel progetto sulla creazione della città della scienza. Cosa che poi in effetti avvenne.
Le fatture contestate al sindaco della capitale sono in totale sei.
Marino ha cercato di fare chiarezza dinanzi ai pm.
Tra i banchetti che hanno messo in imbarazzo il primo cittadino c’è anche quello avvenuto il 4 maggio 2013 ai “Tre Galli” di Torino.
Marino dichiarò di avere cenato con don Damiano Modena, incontrato ad Alessandria in occasione della presentazione del suo libro, ma lui negò.
L’ex sindaco, infine, ha ammesso con i pm che Don Damiano non c’era, ma era a tavola con “l’assessore di Novara, Sara Paladini, una persona che lo aveva accompagnato in auto per tutto il giorno e uno del suo staff”.
Il Fatto ha contattato l’assessore Paladini per chiedere conferma della sua presenza. “Si è vero. Eravamo andati alla presentazione ad Alessandria per il libro. Al ritorno il sindaco dormiva a Torino e ci siamo fermati a mangiare”.
Tra le altre cene sospette Marino ha giustificato quella del 26 dicembre 2013 al “Girarrosto Toscano”, a Roma.
Il primo cittadino ha smentito la notizia riportata dai giornali secondo cui sarebbe stato con la sua famiglia, che si trovava invece a Milo, in provincia di Catania.
I suoi commensali, afferma, erano rappresentanti della stampa, ma non ricorda esattamente chi. Per quanto riguarda il pasto del 6 settembre 2013, sempre al “Girarrosto Toscano”, ha ammesso che non era con l’ambasciatore del Vietnam (che peraltro aveva già smentito).
Fatto sta che non riesce a rammentare chi fosse il suo ospite.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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