NAPOLITANO NON FARA’ IL PENSIONATO
DA EMERITO INTERVERRA’, VOTERA’ PER IL SUCCESSORE E SARA’ PRESENTE IN AULA
Dal suo appartamento, al primo piano del monastero Mater Ecclesiae, dietro la basilica di San Pietro, il papa emerito Benedetto XVI guarda le meraviglie del Vaticano.
E ogni giorno, accompagnato da monsignor Georg Gà¤nswein, suo segretario e prefetto della Casa Pontificia, fa una passeggiata tra gli alberi e le fontane dell’orto, prima di dedicarsi alla meditazione e alla lettura.
Dai suoi studi di palazzo Giustiniani Giorgio Napolitano osserverà e seguirà i lavori del Senato.
E poi dal suo scranno di senatore a vita, a palazzo Madama, potrà intervenire, se lo riterrà opportuno, sui temi delle riforme e, soprattutto, voterà , e non solo per il successore. Meditazione ma anche voto.
Nelle parole che Matteo Renzi affida ai cronisti, a margine del suo discorso di chiusura del semestre europeo a Bruxelles, c’è tutta la consapevolezza del peso che continuerà ad avere l’attuale capo dello Stato nel dibattito politico italiano e tutta l’influenza che continueranno ad avere le sue parole, anche quando ci sarà il nuovo presidente.
È la consapevolezza che i due Presidenti, il successore di Napolitano e Napolitano, non saranno come i due Papi, Bergoglio e Ratzinger.
Certo, anche Napolitano sgravato dalla fatica degli impegni di un compito gravoso e faticoso, troverà il tempo di recuperare quella normalità di vita limitata dal ruolo e dai protocolli.
Non è un caso, che proprio a questo recupero della libertà e della normalità sono dedicate le poche frasi che il presidente ha consegnato a un bambino che lo ha interrogato in piazza del Quirinale durante la manifestazione della Polizia di Stato Una vita da social: “Qui si sta bene, è tutto molto bello – ha aggiunto Napolitano – ma è un po’ una prigione. A casa starò bene e passeggerò”.
Ecco, in quella parola prigione c’è tutto il sollievo per il volgere a termine di un secondo mandato, nel corso del quale la fatica fisica e il “peso dell’età ” non hanno trovato corrispondenza nel raggiungimento di quegli obiettivi in nome dei quali il sacrificio era stato accettato.
Ma Napolitano non occuperà le giornate alla Ratzinger. Chi ha raccolto le confidenze del capo dello Stato assicura che avrà un ruolo molto attivo, tenendo fede a quel proposito annunciato nel discorso di fine anno.
Quando scandì: “Resterò vicino – assicura Napolitano – al cimento e agli sforzi dell’Italia e degli italiani”.
Il cimento e gli sforzi degli italiani incrociano la figura del nuovo dello capo dello Stato che prenderà il posto di colui che, nei nove anni che abbiamo alle spalle, ha rappresentato il fulcro della politica italiana.
E incrociano anche quel tema delle riforme, strettamente connesso alla definizione del nuovo inquilino del Colle. Stefano Ceccanti, costituzionalista molto stimato sia al Quirinale sia a palazzo Chigi, spiega: “Il ruolo di Napolitano rientra in quella che è la sua natura. Sia pur nella discontinuità delle funzioni ci sarà una continuità nel ruolo, in chiave di sollecitazione delle riforme”.
Una sollecitazione che va oltre le riforme. In parecchi, nel Palazzo, ragionano su come un eventuale “Avatar” del premier al Quirinale, scelto per non fare ombra a palazzo Chigi, non la farebbe nemmeno al suo ingombrante predecessore.
Anzi un nuovo presidente Avatar sarebbe inevitabilmente oscurato dal suo predecessore. Come la pensi Napolitano sull’identikit del nuovo capo dello Stato non è un mistero: una figura autorevole, competente, credibile dal punto di vista internazionale.
E in parecchi, in questi giorni, dentro il Pd si interrogano su quanta possa essere la capacità di suggestione, di influenza e di indirizzo di Napolitano senatore a vita, visto che – quando si apriranno le urne presidenziali — sarà lì a votare.
Già , con un dettaglio di un certo valore simbolico, scritto oggi da Fabrizio D’Esposito sul Fatto: “Napolitano sarà l’unico leader parlamentare durante gli scrutini per l’elezione del dodicesimo capo dello Stato. Sia Renzi sia Berlusconi non saranno presenti (uno perchè non è parlamentare, uno perchè decaduto, ndr). Così come non voteranno per il Quirinale Bebbe Grillo e Matteo Salvini”.
Il presidente emerito quel giorno sarà a palazzo Madama, probabilmente tra i banchi del gruppo misto — così trapela al momento — così come fece il suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi.
Ciampi però non è mai stato parlamentare dal 1953 di un solo partito, come Napolitano. Per questo in parecchi, tra i parlamentari dem, immaginano l’ex presidente tra i loro banchi.
E già circola la battuta: “Così oltre a due Presidenti avremmo due Segretari…”.
(da “Huffingtonpost”)
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