NEL PATTO MELONI-SALVINI I RUOLI DI NATO E TRUMP E NO ALLA PAROLA “RIARMO”
I SOVRANISTI CACASOTTO NON DIFENDONO PIU’ I CONFINI, SOLO QUELLI DEL PIANEROTTOLO
Non è stato così difficile, in realtà. Perché in nome di Donald Trump le posizioni tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul riarmo, sul sostegno all’Ucraina, sul percorso di pace, sono più vicine di quello che sono sembrate nella quotidiana e voluta drammatizzazione politica dell’ultima settimana.
E così le bozze della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier alla vigilia del Consiglio europeo, spuntate ieri sera sull’AdnKronos, raccontano di un compromesso tra i partiti di maggioranza, e soprattutto tra Lega e Fratelli d’Italia attorno a quattro pilastri: l’asse con gli Stati Uniti, l’ombrello della Nato, il rifiuto del concetto di riarmo puro e semplice, e le garanzie finanziarie per l’aumento della spesa da destinare alla difesa.
Matteo Salvini potrà continuare ad attaccare la leader tedesca – potrà farlo personalmente o attraverso i mezzi di propaganda della Lega – ma finché continuerà a votare con la maggioranza in Parlamento, confida Giorgia Meloni, «non ci sarà alcun problema».
Se una minima preoccupazione si è registrata ieri, è stato semmai quando il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo, il più favorevole a riaprire un dialogo con la Russia, non ha escluso l’appoggio alla risoluzione proposta dal Movimento Cinque Stelle, radicalmente contro il piano di riarmo europeo.
Il brivido è durato poco, perché qualche ora dopo Romeo si è riallineato
Il riferimento alla Nato e la totale assenza della parola riarmo sono altre due rivendicazioni sulle quali convergono facilmente Lega e FdI. L’unico a non aver avuto nulla da ridire sul piano von der Leyen è stato il leader di Forza Italia Antonio Tajani.
Salvini ne ha bocciato spirito e fondamente, mentre Meloni ha criticato il titolo ReArm Europe: «Meglio chiamarlo Defend Europe». E così il termine è stato depennato dalla risoluzioneIl testo si allarga anche a toccare temi come Medio Oriente, migrazioni, energia, industria, competitività europea ma fissa già ai punti uno, due e tre le indicazioni che rivelano le predilezioni della destra-destra italiana sulla riorganizzazione della difesa e del rapporto con gli alleati atlantici nel sostegno a Kiev.
La risoluzione invita a continuare a «sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace».
(da La Stampa)
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