NICOLAS SARKOZY IN STATO DI FERMO PER PRESUNTI FINANZIAMENTI ILLECITI DALLA LIBIA
AL CENTRO DELL’INDAGINE LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE DEL 2007 E L’AIUTO RICEVUTO DA GHEDDAFI
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è in stato di fermo per essere interrogato dalla polizia di Nanterre nell’ambito dell’inchiesta sui finanziamenti a una sua vecchia campagna elettorale. La notizia è stata data da fonti giudiziarie.
Secondo Le Monde, la magistratura sta indagando su presunti finanziamenti illeciti dalla Libia alla campagna elettorale di Sarkozy nel 2007. È la prima volta che l’ex capo dell’Eliseo viene interrogato su queste accuse, dopo l’apertura dell’inchiesta nel 2013. Lo stato di fermo può durare fino a 48 ore.
Le indagini partono dalla Libia di Muammar Gheddafi per arrivare alla donna più ricca di Francia, Liliane Bettencourt.
Sullo sfondo, accuse di fondi neri per finanziare la campagna elettorale del 2007 e una rete di alti funzionari dello Stato che hanno passato informazioni riservate per intralciare o condizionare le inchieste in corso. Sarkozy ha sempre negato ogni accusa.
A gennaio era stato arrestato all’aeroporto londinese di Heathrow il 58enne uomo d’affari francese Alexandre Djouhri per un mandato di arresto internazionale emesso dalla Francia: sarebbe stato lui a fare da tramite per il denaro con cui l’ex leader libico Muammar Gheddafi avrebbe finanziato la campagna elettorale di Sarkozy del 2007, quando venne eletto presidente. L’udienza per l’estradizione inizierà il 17 aprile.
A sostegno dei sospetti sui finanziamenti illeciti da parte della Libia di Gheddafi a Sarkozy ci sono le dichiarazioni di diversi personaggi, a cominciare da Ziad Takieddine, che nel novembre 2016 aveva affermato di aver portato 5 milioni di euro in contanti da Tripoli a Parigi tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007, consegnandoli a Claude Gueant e allo stesso Sarkozy, all’epoca ministro dell’Interno.
Affermazioni che confermavano quanto espresso il 20 settembre 2012 da Abdallah Senoussi, ex direttore dell’intelligence militare libica. Anche Choukri Ghanem, ex ministro del petrolio di Tripoli, in un libro aveva menzionato l’esistenza di pagamenti di Gheddafi a Sarkozy.
Anche l’ex ministro e fedelissimo di Nicolas Sarkozy, Brice Hortefeux, è stato interrogato questa mattina, ma in libera audizione e contrariamente a Sarkozy non è in stato di fermo.
Poco più di un anno fa, Sarkozy era stato inoltre rinviato a giudizio per alcuni presunti fondi neri alla campagna per le presidenziali del 2012, poi vinte dal socialista Franà§ois Hollande.
Il premier francese Edouard Philippe, intervistato questa mattina dai media francesi, ha detto di non voler fare “alcun commento” sul fermo di Nicolas Sarkozy nel quadro dell’inchiesta sui presunti soldi libici alla sua campagna presidenziale del 2007 invocando “rispetto”.
(da agenzie)
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