“NON C’È NESSUNA MACCHINAZIONE”: IL GIORNALISTA GIOVANNI TIZIAN REPLICA ALLE RIVELAZIONI DELLA “VERITÀ”, SECONDO CUI L’INCHIESTA DELL’ESPRESSO SUL CASO DELL’HOTEL METROPOL SAREBBE STATA REALIZZATA AD ARTE PER INCASTRARE SALVINI
“MI PARE CHE IL QUOTIDIANO OMETTA IL FATTO FONDAMENTALE, E CIOÈ CHE LA TRATTATIVA CON I RUSSI C’È STATA. QUESTA È STORIA DOCUMENTATA, ANCHE GIUDIZIARIA”…”È DAL 2018 CHE LA LEGA SPORGE QUERELE, SEMPRE ARCHIVIATE. FORSE SALVINI DOVREBBE FARSI QUALCHE DOMANDA SULLE PERSONE A CUI SI È AFFIDATO”
“Non c’è nessuna macchinazione. Se l’accusa è parlare con delle ipotetiche fonti, non vedo cosa ci sia da replicare. Né la finanza, né la magistratura hanno indicato le nostre fonti ed è da cinque anni che La Verità titola sull’esistenza di fonti sempre diverse. La loro credibilità è questa”.
Lo afferma Giovanni Tizian, giornalista ora al Domani e autore dell’inchiesta dell’Espresso sulla vicenda dell’hotel Metropol di Mosca, che, secondo la Verità, sarebbe stata realizzata ad arte per incastrare Matteo Salvini e La Lega.
“Detto questo, mi pare che il quotidiano ometta il fatto fondamentale – dice ancora Tizian all’ANSA -, e cioè che la trattativa c’è stata, che Savoini era seduto al Metropol e che il cappello introduttivo del summit con i russi è un cappello politico in cui dice che i sovranisti sono l’unico argine politico alle elite e agli illuminati di Bruxelles. Quelle cose le dice Savoini, nessun altro. Questa è storia documentata, anche giudiziaria.
Nel decreto di archiviazione del pm, che in realtà è molto pesante, si certifica che Savoini ha detto quelle cose e che, come raccontato dall’Espresso e nel libro sulla Lega, ben prima del Metropol, Savoini aveva avviato altri canali per tentare di avere questi finanziamenti”.
“E’ dal 2018 che la Lega querela me, Stefano Vergine e L’Espresso – sottolinea ancora -. Le querele sono state archiviate, loro si sono opposti e il gip ha archiviato definitivamente, dicendo che era giornalismo d’inchiesta e che erano rispettati i tre elementi fondamentali: cioè verità, interesse pubblico e continenza, quella che in questo pezzo di oggi manca completamente”.
“Ribadisco che non c’è nessuna macchinazione e che l’unico che dovrebbe ragionare su quello che ha fatto è Savoini – prosegue Tizian -. Forse anche Salvini dovrebbe farsi qualche domanda sulle persone a cui si è affidato. Ricordo che le nostre inchieste hanno portato all’apertura di un’indagine sulla Lombardia Film Commission, che è arrivata a condanna in primo grado, su Centemero, che è stato condannato in primo grado per finanziamento illecito, e, infine, sul Metropol”. “In ogni modo non si va a caccia delle fonti di altri, penso sia sgradevole. Poi ognuno ha il suo metodo”, conclude Tizian
(da Ansa)
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