“NON MI DIMETTERO'”: SUMMIT DI BERLUSCONI CON I LEGALI NEL FORTINO DI ARCORE
E PARTE LA CAMPAGNA D’AGOSTO DI FORZA ITALIA
Con Ghedini e l’intero staff legale – che, come il cliente, non è andato in vacanza – Silvio Berlusconi è assorbito dalla valutazione delle possibili vie d’uscita dal cul de sac in cui è finito dopo la condanna definitiva.
Sono ore in cui la sopravvivenza del governo, le minacce di crisi, passano in secondo piano, primum vivere.
Poche, per non dire nulle, le speranze che ormai l’ex premier ripone in un effettivo «contributo» alla soluzione da parte del Quirinale.
Mentre a breve la giunta del Senato potrebbe conclamare la decadenza e entro il 15 ottobre gli si potrebbero chiudere alle spalle le porte di casa per i domiciliari (se non accetterà i servizi sociali).
D’umore nero, per nulla confortato dal silenzio del Colle e dalle rassicurazioni di ministri e colombe, il leader della rediviva Forza Italia è intenzionato tuttavia a vendere cara la pelle.
«Non mi dimetterò da senatore, su questo punto non cedo» è una delle conclusioni tratte con gli avvocati proprio alla luce della situazione in cui si trova.
Rinunciare da subito alla carica parlamentare (e alle immunità che comporta) prima di qualsiasi pronunciamento della giunta farebbe venir meno una posizione di garanzia ma al contempo un potere «contrattuale», è stato il ragionamento maturato con Ghedini.
Già , contrattuale, perchè al pari di una trattativa stanno affrontando l’intera vicenda nel chiuso di Villa San Martino.
Non escludendo a questo punto nulla, appunto.
Sul pessimismo di queste ore di Berlusconi ha avuto il suo peso, raccontano i pochi che hanno avuto modo di parlargli al telefono, le dichiarazioni di giornata di Dario Stefà no, presidente della Giunta per le elezioni del Senato che esclude in modo categorico la possibilità di una ricandidatura anche dovesse aprirsi la crisi e si dovesse andare al voto anzitempo.
Sebbene su questo punto gli avvocati hanno fornito le loro garanzie, sostenendo che comunque a decidere sulla eleggibilità sarebbe la Corte d’Appello di competenza e, in caso di esito negativo, resterebbe aperta la via del ricorso al Tar.
Carte bollate su carte bollate, insomma, che non lasciano affatto tranquillo il Cavaliere.
E infatti, mentre i promotori della nuova campagna di comunicazione, da Verdini alla Santanchè, festeggiano da ieri l’avvio del battage in tutta Italia, lui è assai meno entusiasta, sembra: «Tutto rischia di essere vanificato, campagna compresa, se mi impediscono di correre ».
Perchè è tutta centrata attorno alla sua persona, non solo graficamente, la campagna da 1.500 manifesti che da lunedì a giovedì saranno affissi in tutta Italia, con i dieci aeroplani che voleranno sulle località balneari il giorno di Ferragosto con la scritta “Forza Italia, Forza Silvio”.
Un crescendo anche sul web con un appuntamento forte tra un mese.
«Stiamo organizzando una grande manifestazione a Milano per settembre – racconta Daniela Santanchè – Sarà la conclusione di questo processo di ritorno alle origini che avviato da Berlusconi dal palco di via dell’Umilità ».
Nei manifesti non compare il nome del leader, sarà un modo per tenersi aperta l’alternativa della figlia Marina se lo spettro della incandidabilità si farà reale?
La presidentessa di Fininvest e Mondadori continua a escluderlo. E così il padre.
«Ha dimostrato di saperci fare come imprenditrice e come donna, la vedrei benissimo – continua Santanchè, di casa ad Arcore – Ma in questa fase il presidente è titolare inamovibile e irrinunciabile per noi, sarà lui il leader».
In questa fase, appunto.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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