NUNZIA SCHILIRO’, L’IDOLO DEI NO GREEN PASS ORA RISCHIA IL LICENZIAMENTO
PER ORA E’ STATO SOLO APERTO UN PROVVEDIMENTO DICIPLINARE… I PRECEDENTI SUL SUO PROFILO SOCIAL, MA NESSUNO AVEVA MOSSO UN DITO
Il nuovo idolo dei numerosi movimenti No Green pass e No Vax si chiama Nunzia Alessandra Schilirò.
Tutto grazie alla divisa della Polizia di Stato indossata in qualità di vice questore a Roma, senza la quale non avrebbe avuto lo stesso clamore nel palco della manifestazione del 25 settembre in Piazza San Giovanni.
Per quell’intervento oggi Schilirò rischia il licenziamento dopo l’apertura di un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Secondo Il Messaggero le si potrebbe contestare in primo luogo la “deplorazione”, ovvero la violazione dell’articolo 5 del Dpr 25 ottobre 1981, che regola le sanzioni disciplinari per il personale della Pubblica Sicurezza.
La deplorazione comporta «il ritardo di un anno nell’aumento periodico dello stipendio o nell’attribuzione della classe di stipendio superiore, a decorrere dal giorno in cui verrebbe a maturare il primo beneficio successivo alla data nella quale la mancanza è stata rilevata».
Il suo ruolo è il punto di forza sfruttato dalla propaganda dei contestatori, per chi la conosce sa benissimo che non si può in alcun modo parlare male del suo trascorso nella Polizia, ma tutto questo risulta essere il suo punto debole che la pone sulla stessa linea di chi condivide nel suo canale Telegram.
Nunzia Alessandra Schilirò ha diretto, con indubbio successo, la quarta sezione della squadra mobile di Roma occupandosi di reati come la pedofilia e i reati sessuali contro le donne. Le sue capacità di indagine e la sua competenza le hanno fornito una tale credibilità e rispetto non solo all’interno della stessa Polizia, ma anche all’esterno diventando un simbolo nella lotta contro le violenze.
La vice questore, citando anche il Mahatma Gandhi, ha parlato di «regimi dittatoriali» e di «Stato dispotico e corrotto». In qualità di funzionario della Polizia di Stato e sostenuta dai suoi fedelissimi, aveva la facoltà di indagare per scoperchiare la presunta ed enorme corruzione in atto nel nostro Paese ai danni dei cittadini e della loro salute. Dal palco ha citato Falcone e Borsellino, due simboli della lotta contro il male che nonostante tutto hanno continuato a indagare piuttosto che lasciar correre.
Perché non ha seguito il loro esempio ben sapendo di avere dalla sua molti colleghi che la stimavano?
Fossimo realmente in una dittatura, nessuno avrebbe avuto la possibilità di manifestare in piazza e alla stessa Schilirò le sarebbe stato impedito ogni forma di espressione del proprio pensiero.
Ha esercitato il suo diritto, come lo stanno esercitando tanti altri cittadini italiani dal 2020 ad oggi, ma il problema resta il ruolo che riveste e che, nonostante abbia sostenuto di essere intervenuta in piazza come libera cittadina, ha comunque rimarcato servendolo su un piatto d’argento ai soggetti organizzatori della manifestazione.
La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha dichiarato di seguire personalmente la vicenda della vice questore per accertarne ogni responsabilità. Dopo l’apertura dell’azione disciplinare nei suoi confronti rischierebbe, nel peggiore dei casi, l’addio alla divisa. Ma una sanzione potrebbe alimentare ancora di più l’esaltazione dei suoi sostenitori, facendola diventare da un lato un martire di una “causa più grande”, ma perdendo nello stesso momento colei che poteva indagare dall’interno per smascherare il fantomatico complotto.
Nel peggiore dei casi, il rischio è quello di diventare una nuova versione del “Generale Pappalardo“. Il Messaggero scrive proprio che Schilirò rischia la destituzione, tenuto conto del danno d’immagine arrecato alla Polizia. Di certo la sua carriera è incrinata.
C’è da dire che le gesta della vice questore erano premeditate e alla luce del Sole. Un suo post Facebook dell’11 agosto 2021, fissato in alto nella timeline del suo profilo, riporta gli stessi contenuti del suo intervento in Piazza San Giovanni con ulteriori elementi.
Scopriamo che in tale data era stata avviata un’altra iniziativa. Quale? La ricerca parte da un post pubblicato il 26 settembre dove pubblicizza il manifesto di un’associazione chiamata O.S.A. Italia (Operatori Sicurezza Associati Italia).
All’interno del manifesto condiviso nel canale di Nunzia Alessandra Schilirò vengono invitati a far parte dell’associazione tutti gli «appartenenti alle Forze Armate, alle Forze di Polizia e alle categorie che concorrono alla Sicurezza Pubblica e alla Giustizia della società civile», ma solo coloro che la pensano come i suoi fondatori. Così viene specificato in un post del canale Telegram dell’associazione: «Attenzione! DOBBIAMO arrivare ai colleghi che la pensano come noi ma che non hanno telegram. Usare questa locandina con tutti i colleghi con cui siamo in contatto, SOLO se la pensano come noi, x farli aderire e iscrivere».
Il canale Telegram risulta creato l’11 agosto 2021, lo stesso giorno del post Facebook di Nunzia Alessandra Schilirò, dove riscontriamo numerosi contenuti simili a quelli pubblicati dalla vice questore di Roma.
Notiamo condivisioni del canale complottista e negazionista Libera Espressione, mentre il 9 settembre viene condiviso un post del canale di Stefano Montanari con le 4 foto del Presidente della Regione Liguria Toti usata dai complottisti per sostenere che abbia fatto finta di vaccinarsi (ne parliamo qui).
Tra i contenuti condivisi troviamo anche il post del canale Telegram R2020 di Davide Barillari e Sara Cunial, proprio quello relativo all’interrogazione parlamentare sui vaccini Pfizer e l’ossido di grafene presentata dalla deputata ex M5s (ne parliamo qui).
Il dominio Osaitalia.org è stato registrato 26 agosto 2021, mentre l’associazione risulta essere stata fondata, secondo lo Statuto, l’8 settembre 2021.
La data dell’11 agosto viene creato il canale Telegram di un associazione che verrà fondata nel mese di settembre 2021
La pagina Facebook risulta creata in data 17 settembre 2021 e il primo contenuto condiviso è quello relativo all’intervento della vice questore di Roma alla manifestazione dei No Green pass del 25 settembre.
Nel canale Telegram, invece, la vice questore viene presentata con il logo dell’associazione.
(da Open)
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