OGNI FAMIGLIA E’ SACRA: LA CHIESA RICORDA GESU’, MARIA E GIUSEPPE, MIGRANTI SENZATETTO
UNA PARROCCHIA DI INDIANAPOLIS DENUNCIA I CRIMINI DI TRUMP SULL’IMMIGRAZIONE
Proviamo a stendere un filo che unisca il borgo di Montevarchi, nell’aretino, a Indianapolis. Operazione ardita, ma non tanto.
Montevarchi è il paese della madre di Piero della Francesca. Il maestro del Rinascimento in questo borgo, proprio in onore della madre, delle madri, realizzò la Madonna del Parto.
Opera straordinaria, rappresentazione altissima di una devozione diffusa, ieri come oggi, in un Paese, il nostro, che in questi giorni vede però oltraggiati anche i principi civili e di fede più solidi, quelli che si pensava potessero resistere anche alla più volgare delle barbarie. Ma anche la barbarie ha estremi insospettabili
Andiamo Oltreoceano, a Indianapolis.
Il figlio di Dio – a Montevarchi nel grembo della Madonna – qui è nato. Giuseppe, Maria e il loro piccolo Gesù sono in una gabbia. Gesù in gabbia, come tanti piccoli messicani strappati alla famiglia per ordine del nuovo Erode. “Ogni famiglia è santa”, ricorda il motto scelto dalla parrocchia di Indianapolis per denunciare e contrastare la “tolleranza zero” sull’immigrazione decisa da Donald Trump.
Sul prato che sta davanti alla Christ Churc Cathedral, a Monument Circle, c’è la gabbia con dentro Gesù e i suoi genitori in terra.
La Chiesa di Indianapolis ricorda che è peccato separare i bambini dai loro genitori migranti: 2.300 dal 5 maggio ad oggi. “Gesù, Maria e Giuseppe erano senzatetto e sono fuggiti chiedendo asilo – ha ricordato il decano della Chiesa, Stephen Carlsen – la Sacra Famiglia ci chiama oggi a sostenere le famiglie in cerca di sicurezza, di opportunità per i loro figli”. L’Italia e l’America. L’Italia di ieri, quella di oggi
L’America di sempre, consapevole che è nella ragione della sua esistenza il valore dei migranti.
Senza migranti l’America non ci sarebbe, e gli americani lo sanno. Per questo scendono a decine di migliaia in strada ogni qual volta la politica di Trump mette in discussione le radici e i principi del Paese.
Per questo l’indignazione non conosce colore ed origini, coi nomi dei manifestanti che riconducono all’Africa, all’Europa del Nord, ai Paesi del Mediterraneo, al Medio Oriente, all’Oriente estremo passando da India e Pakistan e tanti Paesi quanti sono i Paesi del Mondo.
Manifestazioni che coinvolgono artisti, intellettuali, operai, classe media, tantissime donne, tantissimi giovani. L’America è questa, l’Italia è quella seduta al pc con l’indignazione che stenta ad andare oltre i nostri post
Per quanto ancora ad Indianapolis resteranno in gabbia Giuseppe, Maria e Gesù? Alla domanda di un intervistatore il religioso che si è intestato l’iniziativa anti Trump ha risposto con una domanda: “Per quanto tempo ancora continueremo a tenere i bambini in gabbia?”
(da Globalist)
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