ORA SI SCOPRE CHE ABOLIRE I VITALIZI, OLTRE A ESSERE INCOSTITUZIONALE, POTREBBE COSTARE 30 MILIONI DI EURO
UNO STUDIO DEL SENATO METTE A NUDO LA STRONZATA PROPOSTA DAL M5S: ELIMINARLI COSTA PIU’ DEL “RISPARMIO GENERATO DAL RICALCOLO DELLE PENSIONI DEGLI EX PARLAMENTARI”
Mentre proseguono le trattative per la formazione di un governo M5S-Lega il Parlamento continua a lavorare su un tema molto caro ai 5 Stelle: l’abolizione dei vitalizi.
Per la verità ad occuparsi della questione sono gli uffici di Presidenza di Camera e Senato dove, secondo il progetto dei pentastellati, si deciderà come rimuovere l’odioso privilegio dei senatori e parlamentari che hanno svolto il loro mandato parlamentare prima della riforma del 2011 che li ha aboliti.
La proposta è quella di ricalcolare l’assegno previdenziale in base al sistema contributivo. OLtre a essere incostituzionale per molti costituzionalisti, ora emerge che potrebbe essere anche “poco conveniente” farlo.
Quanto costa l’abolizione dei vitalizi?
Oggi Repubblica rivela l’esistenza di un documento elaborato dai tecnici del Senato “ad uso interno” per il collegio dei questori, ovvero l’ufficio dei parlamentari che ha il compito di predisporre il progetto di bilancio e si occupa della gestione gestione dei fondi a disposizione del Senato (lo stesso vale anche per la Camera).
Secondo questo documento il ricalcolo dei vitalizi (in questo consiste la cosiddetta abolizione) comporterebbe la restituzione ai senatori delle tasse pagate sui contributi tra il 1993 e il 2011 (hanno in cui i vitalizi propriamente detti hanno cessato di esistere).
Applicando anche ai parlamentari la riforma Fornero però quei contributi tornerebbero ad essere esentasse (altrimenti sarebbero considerati alla stregua di un premio assicurativo).
§A quel punto gli ex parlamentari avrebbero ragione di chiedere indietro le tasse pagate in passato e ora non più dovute.
Risultato dell’operazione: il Senato dovrebbe restituire 51,4 milioni di euro.
Questo a fronte di un risparmio che sarebbe probabilmente in linea con quello della Camera, anche se in misura minore visto che Palazzo Madama ha 320 senatori contro i 630 deputati che siedono a Montecitorio.
La stessa restituzione dovrebbe farla la Camera nei confronti dei deputati con vitalizio.
A farla grande quindi si risparmierebbero 30 milioni di euro a fronte di una spesa per la restituzione delle tasse non più dovute che ammonta — calcola l’associazione degli ex parlamentari — ad un totale di 150 milioni di euro per il periodo che va dal 2001 al 2011.
I parlamentari potrebbero poi anche chiedere la restituzione del contributo di solidarietà che però a questo punto potrebbe essere incompatibile con un ulteriore “taglio”.
Insomma “abolire i vitalizi” finirebbe non con un risparmio per lo Stato ma per una perdita.
Pensate che cervelli ci sono dietro a questa proposta, perorata da M5S e Lega
(da “NextQuotidiano”)
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