PARLAMENTO REGIONE SICILIA: SOLO 17 MINUTI DI LAVORO AL GIORNO
IL BILANCIO DEGLI ULTIMI DUE MESI TRA STOP E RINVII
L’Ars torna oggi a riunirsi per un prevedibile rush di fine anno.
Non inconsueto, se è vero che Sala d’Ercole è storicamente abituata a tentare di colmare i ritardi con ostentati “straordinari” in periodi festivi o prefestivi.
E d’altronde mai, come in quest’ultimo scorcio di legislatura, il Parlamento siciliano ha girato a vuoto.
Basti pensare che negli ultimi due mesi, dal 31 ottobre a oggi, l’aula ha lavorato per poco più di due ore a settimana. Esattamente 17,4 minuti al giorno o, se volete, circa otto ore e mezzo al mese.
Il dato, da solo, salta agli occhi, anche perchè non è che le commissioni, in una fase di rinnovo dei vertici, abbiano lavorato molto di più.
Insomma, l’ultima seduta prenatalizia, quella che ha fatto registrare il clamoroso tonfo del Dpef, ha chiuso (chiuso?) una stagione grama.
Impressionante lo stallo della prima metà di dicembre: nella settimana che si è chiusa il 6 sono stati 29 in tutto i minuti di attività dell’Ars, in quella successiva appena 26.
Entriamo nel dettaglio: il 2 dicembre i parlamentari si sono ritrovati alle 16,07 e hanno lasciato l’aula alle 16,36.
Otto giorni dopo, il 10 dicembre, la riunione di Sala d’Ercole è cominciata alle 17,03 e i lavori si sono chiusi alle 17,29.
Il bilancio di quei preziosi minuti di attività ? C’è stato l’annuncio di mozioni e interpellanze, la comunicazione all’aula del nuovo ufficio di presidenza del gruppo del Pd, l’ufficializzazione della sostituzione di un componente della commissione antimafia.
Un minuto, o su di lì, è stato dedicato al ricordo dell’uccisione di due braccianti agricoli a sud di Siracusa, avvenuta nel 1968.
Emanuele Lauria
(da “La Repubblica”)
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