TRENO VELOCE GENOVA-MILANO: PERCHE’ TOTI E MARONI CI PRENDONO PER I FONDELLI
PER RISTRUTTURARE IL TRATTO FERROVIARIO OCCORREREBBERO ALMENO 6 ANNI (SENZA INTOPPI)
Un’illusione, una boutade a voler essere buonisti, è concretare tale prospettiva in pochi mesi o anni.
Genova Principe e Milano Centrale distano 154 chilometri e gli Intercity impiegano un’ora e 30′.
Togliendo qualsiasi fermata (tra perditempo di frenata, accelerazione e sosta) si scenderebbe a un’ora e 24′. Per arrivare a soli 60 minuti si dovrebbe viaggiare a una media impensabile.
Attualmente, Intercity e Frecciabianca, in rango C di velocità , toccano i 160 solo tra Voghera e Lungavilla (meno di 10 km) e in prossimità di Rogoredo, i 155 tra Cassano Spinola e Tortona e alle porte di Arquata, i 150 tra Bressana Bottarone e Pavia (13 km scarsi) e brevissimamente vicino a Locate Triulzi.
Per il resto la linea consente un massimo di 120 km/h con due micidiali attraversamenti di stazioni, quelli di Ronco Scrivia (non si può andare oltre i 60) e di Tortona (80): per velocizzarli servirebbe la totale rivoluzione del piano binari.
Otto anni fa il treno no-stop Principe-Rogoredo impiegava 1 ora e 10′ ricorderà qualcuno. Ma, primo, il chilometraggio era più basso, e, secondo, fu il costante ritardo giornaliero di almeno 10 minuti, oltre agli orari poco appetibili dai viaggiatori, a decretarne vita breve per la bassissima frequentazione: 4 mesi durò l’offerta dal lunedì al venerdì, altrettanti la sola proposta al lunedì mattina e al venerdì sera.
Allora, sottolinea il comitato viaggiatori che da anni monitora la Genova-Milano, non esisteva la ricchissima offerta per i pendolari tra Pavia e la metropoli lombarda nelle ore di punta, le stesse in cui dovrebbe inserirsi la traccia di un treno veloce da/per la Liguria che possa essere apprezzato dall’utenza (e quindi, seguendo la primaria logica di mercato delle aziende di trasporto, vedere i costi coperti dall’introito della bigliettazione).
Tra le 7.30 e le 8.30 e tra le 17.30 e le 18.30 in quella tratta si arriva a distanziamenti minimi di tre minuti fra convogli di ben sette categorie, diversissimi nelle prestazioni di marcia.
Direte: un treno che non ferma ovunque può superare gli altri. No, perchè fra Pavia e Milano Rogoredo non esiste più un solo binario di precedenza, tutti sacrificati allo sciagurato piano nazionale “Rete snella” messo in opera dagli anni Novanta per tagliare progressivamente il personale, disabilitando le stazioni ed eliminando migliaia di scambi, col risultato che qualunque perturbazione in linea si trasforma in un calvario (come martedì scorso quando il blocco di un treno merci a Locate Triulzi ha causato enormi ritardi).
Dunque, per poter andare da Genova a Milano in ferrovia in un’ora occorre innanzitutto che la linea Pavia-Rogoredo sia quadruplicata, riservando ai treni “veloci” i nuovi binari e facendo loro guadagnare almeno 10 minuti di percorrenza: il progetto giace da anni, dimenticato, presso il Comitato Interministeriale Programmazione Economica, e al di là delle dichiarazioni di facciata nè Trenord nè Regione Lombardia hanno particolare interesse a togliervi da sopra la polvere.
Ed è indispensabile che divenga operativo tra Genova e Novi Ligure il Terzo Valico (dove si potranno toccare i 250 km/h di velocità ) col successivo raddoppio fino a Tortona. Se anche i finanziamenti venissero erogati, se i cantieri procedessero spediti, se le contestazioni mai sopite fossero superate, una prospettiva ragionevole è quella del 2021.
Tutto il resto è sogno (o presa in giro).
(da “La Repubblica”)
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