POVERO SALLUSTI, NON E’ RIUSCITO A FARSI PORTARE IN CARCERE: AI DOMICILIARI A CASA DELLA SANTANCHE’
DOPO 30 GIORNI HA RICEVUTO L’ORDINE DI ARRESTO DOMICILIARE… LA SUA RICHIESTA DI POTER CONTINUARE A LAVORARE
Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti ha affidato ad un tweet la notizia che era attesa proprio per queste ore: “Ricevuto ordine di arresto domiciliare”.
Scadevano infatti oggi i 30 giorni di sospensione della pena a 14 mesi di reclusione comminata al giornalista per diffamazione.
Sallusti, ha spiegato il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati, ha ottenuto la sospensione della carcerazione “ricorrendo le condizioni per l’esecuzione della pena detentiva presso il domicilio” in base al cosiddetto decreto ‘svuotacarceri’.
La procura ha precisato anche che l’ultima decisione sui domiciliari al direttore de Il Giornale spetterà comunque al magistrato di sorveglianza, il quale ha secondo la legge 5 giorni di tempo per decidere.
Il termine comunque è ordinatorio e non perentorio, consente quindi al magistrato di Sorveglianza un periodo più lungo per decidere le modalità della detenzione ai domiciliari oppure confermare il carcere.
“Ho dato mandato ai miei legali di chiedere al magistrato di sorveglianza se posso continuare a lavorare, ogni altra richiesta è subordinata a questo” ha dichiarato Sallusti, il quale ha espresso la richiesta di scegliere come domicilio presso il quale sconate la pena, qualora non venga riconfermato il carcere, la residenza milanese di Daniela Santanchè.
“Anche se non vado in carcere e quindi non ci sarà la violenza fisica della detenzione – ha dichiarato Sallusti – resta comunque la violenza psicologica dell’essere privati della libertà “.
Riprende oggi tra l’altro, la discussione sul ddl sulla diffamazione in Senato. Fieg e Fnsi lanciano l’appello affinchè il Parlamento ritiri il provvedimento definendolo ‘una pessima legge che che introduce norme assurde’
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