PRIMARIE, DILIBERTO FA PACE CON VENDOLA: “LO VOTERO’, MI RAPPRESENTA PIU’ DI ALTRI”
“IO SONO COMUNISTA, SEL NO, MA IL PROGETTO E’ FEDERARE TUTTA LA SINISTRA”
Pace fatta tra Nichi Vendola e Oliviero Diliberto. Il leader del Pdci, ospite del Videoforum di Repubblica Tv, spiega che alle primarie voterà “Vendola che mi rappresenta più degli altri”. L’endorsement di Diliberto avviene senza una moneta di scambio.
Voterà Vendola, aggiunge ancora il segretario del Pdci, “anche se lui i comunisti italiani non li nomina mai”. “Lo votiamo perchè è il più a sinistra dei candidati”.
“Io lo voto, ma non gli ho chiesto il permesso”, tiene a chiarire e ricorda: “con Vendola eravamo nello stesso partito fino a non molti anni fa. Io me ne ero andato un poco prima, ma insomma ce ne siamo andati entrambi da rifondazione”.
Diliberto non condivide l’idea delle primarie, ma che stasera andrà a registrarsi.
“In un appuntamento di questo genere vale la pena esserci, non essere spettatore”.
Anche in caso di ballottaggio Vendola-Bersani, appoggerebbe Vendola.
E tiene a ricordare che non sceglierebbe il sindaco di Firenze Matteo Renzi anche perchè “è reciproco, anche lui ha già detto che non vorrebbe me”. “Non rischiamo il divorzio, perchè non ci sposeremmo mai”.
Intervistato da Laura Pertici, Diliberto fa un riferimento all’attuale esecutivo. C’è infatti una questione che condivide con il leader di Sel, il giudizio sul governo tecnico. “I governi tecnici non rispondono al popolo, servono a fare il lavoro sporco che gli altri non riescono a fare”,
Comunque Diliberto non porterà i comunisti italiani in Sinistra ecologia e libertà : “per un motivo semplice: perchè io sono comunista e Sel no. Se avessi voluto fare la scelta, l’avrei fatta alla Bolognina”.
Discorso diverso per il “grande progetto” a cui il segretario del Pdci lavora da tempo, “federare tutta la sinistra. Costruire una federazione seria grande, larga, anche con Sel”.
In vista delle elezioni il leader del Pdci annuncia che non sarà candidato alle politiche.
Sottolinea che punta a far tornare “in Parlamento i comunisti”. “Non il sottoscritto. Io mi sono autorottamato, favorendo la candidatura di un operaio della Thyssen”.
Un’occasione per fare un commento su Renzi. “Tra le cose che dice Renzi, ce n’è una che trovo giusta: ci vuole il ricambio. Non è possibile che in parlamento siano sempre gli stessi da 30 anni”.
In ogni caso, spiega ancora Diliberto, “io non ci torno, voglio che tornino i comunisti. Il mio futuro? ma io sono il passato. E’ vero, ho 56 anni. Ma ho iniziato presto, a 13 anni”.
Il leader dei comunisti italiani non approva la scelta di Rosy Bindi. “Ho grande stima di Rosy Bindi – premette – ,ma questo suo attaccamento al ruolo parlamentare non lo comprendo. Una personalità come lei – dice diliberto- potrebbe fare politica anche fuori dal Parlamento”.
(da “La Repubblica“)
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