PUGNI E CALCI SUL BUS PERCHE’ STRANIERA: DENUNCIATO RAZZISTA SETTANTENNE
ANDORA, UNA BADANTE REGOLARE DA 15 ANNI IN ITALIA AGGREDITA SUL BUS DA UN ITALIANO , SALVATA DALL’AUTISTA… SUI MEDIA IL NOME NON APPARE, CHISSA’ COME MAI, FOSSE STATO UNO STRANIERO CI SAREBBE STATA LA FOTO IN PRIMA PAGINA
Aggressione a sfondo razzista nei confronti di una passeggera su un bus Tpl nel ponente.
Dopo le indagini, i carabinieri hanno denunciato per le lesioni procurate, un settantenne italiano.
«Sono stata aggredita sul bus numero 40 e picchiata perchè straniera». Le parole di Florentina Grigore, 44 anni, origine romena ma da quindici anni in Italia e residente ad Andora, sono pesanti come macigni.
Secondo il suo racconto, a maggio, un uomo di nazionalità italiana, settantenne, l’ha insultata e picchiata, tanto da mandarla al pronto soccorso.
Il racconto della donna è dettagliato. Secondo quanto riferito e denunciato ai carabinieri della stazione di Andora che l’hanno ascoltata, l’episodio è avvenuto alle 5 e 30 del mattino.
Florentina Grigore era salita sull’ autobus di Tpl (Trasporto Pubblico Locale) alla fermata di Andora per andare a lavorare a Borghetto Santo Spirito in una struttura di assistenza per anziani.
«Sono salita a bordo — prosegue nel suo racconto— e mi sono seduta chiudendo gli occhi per riposare ancora qualche minuto. Non ho timbrato il biglietto perchè ho l’abbonamento, visto che utilizzo quotidianamente la linea 40 per spostarmi. Si avvicina un uomo, sui settant’anni, e inizia a dirmi che devo scendere perchè, come tutti gli stranieri, non pago il biglietto. L’uomo alza la voce e inizia a inveire contro di me. Si scalda sempre di più. Grida. Mi dice che noi stranieri viaggiamo gratis, che dobbiamo tornare a casa nostra. Mi intima di scendere».
La situazione, in pochi attimi, degenera.
L’uomo, stando alla versione riferita ai carabinieri, ripete che gli stranieri non pagano. «Ha detto che se non me ne fossi andata mi avrebbe urinato sui vestiti e ha iniziato a picchiarmi». Ceffoni, sberle, calci su tutto il corpo. Grida.
Il bus si ferma. L’autista si accorge di quanto sta accadendo e cerca di fermare l’aggressore che continua a prenderla a calci.
La donna viene portata al pronto soccorso dell’ospedale di Albenga.
«Ho raccontato l’accaduto ai carabinieri, ho detto tutto quello che ho subito — spiega amareggiata- sono rimasta scioccata e profondamente ferita».
In ospedale le è stata data una prognosi di dieci giorni per la guarigione. «Ho preso colpi al gomito e il braccio mi è gonfiato».
I carabinieri hanno iniziato le indagini, hanno identificato e denunciato alla Procura per lesioni il settantenne. Toccherà poi al pubblico ministero valutare se contestare o meno le circostanze aggravanti legate al movente razzista riferito dalla donna.
«Non mi ero mai sentita straniera— l’amarezza di Florentina- ora è tutto cambiato. Per motivi di lavoro, sono sempre costretta a utilizzare l’autobus 40, per spostarmi da Andora a Borghetto. Viaggio in orari particolari. Ho dei turni da rispettare: notti, mattine all’alba. Ora sono terrorizzata. Appena salgo chiamo il mio compagno che mi viene ad aspettare alla fermata. E poi c’è il dolore morale. Vivo in Italia da anni e non sono mai stata emarginata».
(da “il Secolo XIX”)
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