QUANDO VINCE LA SOLIDARIETA’
LA FARMACEUTICA PFIZER AVEVA SOSPESO LA PRODUZIONE DEL OHB12 … UN BAMBINO MALATO VIVEVA GRAZIE A QUELLO… LA PFIZER LO RIMETTE IN PRODUZIONE PER LUI ….GRAZIE ANCHE AL MINISTRO VITO.
Un bambino di due anni e mezzo scuote un gigante da 48 milioni di dollari. Stefano ha una malattia rara dal nome impronunciabile: metimalonico aciduria con omocistinuria . Gli manca un enzima necessario al metabolismo delle proteine. Per vivere ha bisogno di un’iniezione, tutti i giorni. Quel liquido rosso che sembra un succo di fragola è il farmaco OHB12, la sua vita. La scorsa settimana, quando sua madre è andata in farmacia a comprare la scorta mensile di fiale è tornata a casa con una confezione da tre e quella frase – fuori produzione – che per lei era una condanna a morte. Tre iniezioni equivalgono a tre giorni di vita per Stefano, ma per la Pfizer, l’azienda che produce quel farmaco, è antieconomico vendere quella medicina. Proviene da uno stabilimento in fase di ristrutturazione e l’intervento sugli impianti non avrebbe giustificato l’investimento: di quel prodotto si vendono poche confezioni. Costa troppo rispetto a quello che fa guadagnare e così, da marzo, la produzione si è fermata. E’ la legge del mercato. Poi alla Pfizer, prima di ritirare il prodotto, avevano verificato che ci fosse un farmaco analogo e credevano non ci fossero quindi problemi per i pazienti. Non potevano sapere che in Sardegna un bimbo vive solo grazie a quelle fiale. Mamma Maria e papà Silvio non ci hanno pensato un attimo. Hanno chiamato la casa farmaceutica, hanno fatto presente a una dottoressa che il dosaggio di principio attivo dell’altro farmaco in commercio è inferiore e Stefano avrebbe dovuto fare cinque iniezioni al giorno, troppo dolorose per un bambino di due anni e mezzo.
Nessuno si aspettava di far cambiare le strategie di un colosso del farmaco. Invece l’azienda ha assicurato ai genitori 140 confezioni fino a settembre. Poi è intervenuto pure il ministro per i rapporti con il parlamento, Elio Vito, che ha fatto la sua parte. Tre giorni fa l’agenzia del farmaco ha ricevuto dalla Pfizer la comunicazione ufficiale: la produzione della idrossocobalamina riprenderà : Stefano riavrà le sue fiale e un futuro.
In un mondo dove la Sanità ormai si interseca con la cronaca nera, è giusto dare spazio a notizie che vorremmo sempre leggere, la solidarietà che vince, le grandi aziende che dimostrano umanità , la politica che si interessa tempestivamente.
In fondo per un attimo “respiriamo” un’altra Italia, quella che vorremmo, fatta di amore e di aiuto reciproco, di rispetto della vita e delle creature più sfortunate. In un mondo dove contano solo gli egoismi, per una volta ha vinto la vita, il sacrificio, l’amore. Stefano è figlio di tutti noi e ha mosso la coscienza di tanti uomini: ci sentiamo tutti grati a lui per averci dato una “scossa” sui veri valori dell’esistenza.
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