GREEN HILL, FINALMENTE SCARCERATI GLI ATTIVISTI ARRESTATI COME PERICOLOSI TERRORISTI: MA SUL WEB SONO DIVENTATI EROI
MIGLIAIA DI MESSAGGI DI SOLIDARIETA’ DA TUTTO IL MONDO PER LE RAGAZZE CHE AVEVANO ASSALTATO LA FABBRICA DELLA MORTE… LA LEGGE VA RISPETTATA QUANDO ESSA RISPETTA LA DIGNITA’ DEGLI ESSERI VIVENTI, NON QUANDO GIUSTIFICA ATROCITA’
Per loro si è mossa anche Brigitte Bardot. L’ex sex symbol, che da anni ha abbandonato la carriera di attrice per condurre una dura battaglia per la difesa dei diritti degli animali, ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Paola Severino, per chiederle di «vegliare alla liberazione» dei militanti di Green Hill.
Non è stato certo per il suo appello, ma in serata i 12 attivisti, 4 uomini e 8 donne, arrestati per il blitz di sabato, hanno lasciato il carcere. I
l Gip ha disposto per uno l’obbligo di dimora per tutti gli altri il divieto ad avvicinarsi al territorio di Montichiari.
È durata 48 ore la detenzione dei 12 animalisti, provenienti da tutta Italia, fermati per aver liberato una ventina di cuccioli di beagle dall’allevamento di animali per laboratorio nel bresciano.
Sono usciti dal carcere in tarda serata, alcuni con ancora le magliette «No alla vivisezione», che indossavano l’altro giorno durante la manifestazione davanti Green Hill.
Ad accoglierli come eroi gli altri attivisti, ma soprattutto familiari e parenti desiderosi solo di riportarli a casa al più presto.
A quanto si è appreso negli interrogatori del pomeriggio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tutti, tranne una donna romana 51/enne. «Con il blitz dentro l’allevamento non c’entro nulla», avrebbe detto.
Anche gli hackers di Anonymous oggi hanno dato il loro “contributo” alla lotta animalista, attaccando il sito dell’ Associazione italiana per la lotta contro l’Aids (Anlaids), che dalla scorsa notte mostra un comunicato di sostegno al blitz animalista di Montichiari. «Vogliamo mandare un forte messaggio di solidarietà agli arrestati — affermano — e a tutti coloro che si battono per dare voce a chi non ce l’ha. Ci scagliamo contro l’industria della vivisezione: pratica barbara, arretrata e sanguinaria finalizzata alla sofferenza e al profitto delle avide Lobbies».
Sul sito dell’Anlaids, sotto il titolo “Occupy Green Hill” l’associazione viene direttamente chiamata in causa: «Salve, Mengele del nuovo millennio – si legge -. Se Voi assaltate la Vita, noi assaltiamo i Vostri siti».
Poco prima, un analogo attacco aveva avuto come obiettivo il sito di una azienda che distribuisce e commercializza apparecchiature e strumenti medicali veterinari fornitrice dell’allevamento Green Hill, la Riccò Alete.
Anche qui gli hackers chiedono la liberazione degli arrestati, sostenendo le ragioni del blitz e criticando l’attività dell’allevamento.
Ma per la comunità di animalisti, attivisti, ambientalisti il blitz di sabato pomeriggio verrà ricordato come una delle azioni più esaltanti contro la vivisezione.
Dei venti cuccioli “liberati” tre sono stati riacciuffati dalle forze dell’ordine e riportati nelle gabbie. Ma gli altri sono rimasti nelle mani di chi li ha accolti con affetto.
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