ROLAND GARROS, CECCHINATO NELLA STORIA: BATTE DJOKOVIC E VOLA IN LACRIME IN SEMIFINALE
I SOCIAL IN DELIRIO PER UN ITALIANO DEL SUD DI CUI ESSERE ORGOGLIOSI … VITTORIA DA BRIVIDI DEL GIANT KILLER PALERMITANO, DA NUMERO 110 DELLA CLASSIFICA ALL’IMPRESA DELLA VITA
Il primo ad applaudirlo è stato proprio Corrado Barazzutti, l’ultimo ad aver avuto il privilegio di una semifinale Slam. Si era sempre al Roland Garros, quarant’anni fa. Era il 1978, perse poi 6-0 6-1 6-0 contro Bjorn Borg.
Oggi Marco Cecchinato si è regalato qualcosa di incredibile. Meraviglioso. Inaspettato.
Un italiano è tra i migliori quattro a Parigi, e e questo ragazzo si è meritato ogni vittoria, ogni, set, ogni game, ogni punto.
La sua storia è la storia del lavoro e del sacrificio, in silenzio e senza proclami.
Ha battuto nei quarti di finale Novak Djokovic, che l’aveva voluto come sparring partner a Montecarlo.
Oggi (5 giugno, giorno fortunato: 8 anni fa il trionfo di Francesca Schiavone) il siciliano, 25 anni, lo ha superato sul suo stesso territorio: quello della strategia, della solidità , della forza fisica. Cecchinato si è imposto in quasi tre ore e mezza: 6-3, 7-6, 1-6, 7-6.
Ora gli toccherà Dominic Thiem, e potrà solo divertirsi. Sebbene nulla è precluso.
Ma l’Italia intanto ha vinto la sua partita più difficile, quella di avere un futuro nuovo più luminoso. Con Cecchinato, Fognini e Berrettini, il Roland Garros 2018 ha davvero invertito la rotta, immaginando finalmente nuovi orizzonti. E i ragazzini juniores oggi sanno che chiunque vuole può raggiungere il suo sogno.
Giant killer, l’uccisore di giganti. Così l’account del Roland Garros definisce Marco Cecchinato dopo la vittoria sull’ex numero uno Novak Djokovic.
Il colpo vincente, poi un urlo liberatorio a terra, la schiena sulla terra rossa
Una vittoria riconosciuta anche da Novak Djokovic, che a fine partita ha abbracciato l’avversario prima di lasciare a lui il campo per riprendere fiato e cognizione di quello che è riuscito ad ottenere, con il pubblico che ha intonato “Seven Nation Army”, la colonna sonora che ha accompagnato l’Italia campione del mondo nel 2006.
Il Coni ha celebrato il successo a caratteri cubitali: “MONUMENTALE”.
“Pauroso, da brividi”, è stato il commento a caldo di Sara Errani.
L’impresa di Cecchinato è stata celebrata da tutte le testate straniere
(da agenzie)
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