ROMA, BOCCIATO IL BILANCIO AMA, SI DIMETTE LA MONTANARI, ASSESSORE ALL’AMBIENTE
CAOS IN CAMPIDOGLIO SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI… E’ IL NONO ASSESSORE DELLA GIUNTA RAGGI CHE TOGLIE IL DISTURBO, RECORD MONDIALE
Caos in Campidoglio sulla gestione dei rifiuti. La giunta, dopo un acceso confronto al quale ha preso parte anche la sindaca Raggi, ha bocciato il bilancio di Ama, l’azienda che si occupa della pulizia e della raccolta dei rifiuti a Roma.
L’assessore all’Ambiente, Giuseppina Montanari, ha accusato il colpo: dopo essersi dichiarata contraria alla bocciatura del bilancio di Ama si è dimessa.
“Ringrazio il meraviglioso staff che ha collaborato con me per l’impegno straordinario che ha profuso nel lavorare giorno e notte per il bene della città e tutte le cittadine e cittadini di Roma che hanno intrapreso con noi questo percorso. Spero che qualcun altro possa in futuro realizzare il nostro sogno”, ha affermato Montanari. L’ormai ex assessore ha sostenuto di non poter più condividere “le azioni politiche e amministrative di questa giunta”.
Nel corso del dibattito la sindaca Virginia Raggi ha puntato il dito contro la gestione di Ama: “Sono stufa. Sono dalla parte dei cittadini che hanno perfettamente ragione. È il momento di fare pulizia nel bilancio di Ama e soprattutto nelle strade. Su questo non accetto alcun compromesso. E non si torna indietro”.
L’opposizione Pd coglie l’occasione per attaccare la giunta Raggi e suggerisce alla sindaca di dimettersi: “Dovrebbe seguire con coraggio l’esempio dato dalla sua assessora – si legge in una nota del gruppo dem capitolino – aver messo al tappeto l’Ama è una sua decisione irresponsabile che avviene proprio nel momento cruciale delle decisioni per la chiusura del cicli dei rifiuti. Siamo all’ennesimo capitombolo di assessori e manager. Le liti all’interno del M5S lasciano ferite profonde nell’amministrazione cittadina e la prima responsabile della schizofrenia politico gestionale della macchina capitolina è Virginia Raggi. La sindaca smetta di fare due parti in commedia, si assuma le proprie responsabilità su nomine e deleghe e ammetta il fallimento, presenti quindi le sue dimissioni come massima artefice del disastro in cui versa la capitale”.
Con le dimissioni dell’assessore all’Ambiente sale a 7 il numero di persone che ha abbandonato la giunta Raggi di propria iniziativa, tra questioni giudiziarie, divergenze politiche e vicende personali.
Prima della titolare dell’Ambiente, l’ultimo ad aver rimesso il mandato era stato a maggio scorso Alessandro Gennaro, assessore alle Partecipate. In precedenza, avevano abbandonato Palazzo Senatorio Marcello Minenna, Paola Muraro, Paolo Berdini, Massimo Colomban e Adriano Meloni. Mentre ad Andrea Mazzillo e Raffaele De Dominicis sono state ritirate le deleghe al termine di controversie politiche ed amministrative.
In totale quindi sono 9 gli assessori ad esser transitati e già usciti dalla giunta di Virginia Raggi nel corso dei due anni e mezzo trascorsi dall’insediamento in Campidoglio, tutti tra l’altro con deleghe di peso.
Lo scontro che ha portato la Montanari a dimettersi viene da lontano. La scorsa estate il Campidoglio e l’Ama – la partecipata comunale dei rifiuti – hanno ingaggiato una disputa su una partita contabile da 18 milioni di euro per la gestione dei servizi cimiteriali reclamata dall’azienda.
A dicembre scorso era arrivata una schiarita con l’approvazione del bilancio Ama 2017 da parte dell’azienda, vista la possibilita’ concessa alla societa’ di chiudere il documento contabile nonostante la passivita’. Oggi pero’ la giunta di Virginia Raggi ha bocciato la proposta di bilancio di Ama ritenendola non corrispondente alle sue aspettative, con la Montanari ha votato contro l’atto, unica in tutta la giunta, e conseguentemente ha rassegnato le dimissioni.
Ora per Ama si apre il rischio che le banche non vogliano piu’ fare credito all’azienda, priva di un documento contabile approvato, con una potenziale ripercussione sul pagamento buste paga dei dipendenti.
La Montanari, amica di lungo corso di Beppe Grillo, era in carica da dicembre 2016, dopo il burrascoso avvicendamento di Paola Muraro, arrivava da due esperienze come assessore nelle giunte comunali di Genova e Reggio Emilia con competenze alla sostenibilità ambientale.
Nel corso del suo mandato l’ormai ex assessore ha puntato sulla diminuzione del quantitativo di rifiuti in città , la crescita della raccolta differenziata e la creazione di impianti di lavorazione e riciclo dei “materiali post consumo”.
Un esperimento che pero’ si e’ scontrato con il fragile ciclo dei rifiuti cittadini, non autosufficiente e soggetto a cicliche crisi di raccolta e smaltimento.
(da “Huffingtonpost”)
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