SAI CHE RISATE SI FARANNO GLI AMICI TUNISINI: ALLA MELONI NON BASTA OCCUPARE LA RAI, ORA ENTRA ANCHE NELLE TV TUNISINE. LA DUCETTA HA PREPARATO UN VIDEO MINACCIOSO DA MANDARE IN ONDA NELLE RETI DEL PAESE AFRICANO: “NON PARTITE, SE ARRIVATE IN ITALIA, VERRETE RIMPATRIATI”
IL GOVERNO NON SA PIU’ CHE FARE PER BLOCCARE GLI SBARCHI: IL PIANO MATTEI È ANCORA UN LIBRO DEI SOGNI E I RIMPATRI SONO IMPOSSIBILI
Il video minaccioso di Giorgia Meloni per tutte le tv tunisine è già pronto: “Non partite, se arrivate in Italia, verrete rimpatriati”. Dissuadere i migranti con campagne di comunicazione, distruggere i barchini, individuare e sequestrare i cantieri in cui vengono costruiti, intercettare, lungo le rotte di terra, coloro che partono dai Paesi subsahariani e convincerli a tornare a casa con una piccola somma di denaro per la realizzazione di un progetto.
Un delirio, perchè violerebbe la giurisdizione di Tunisi e la propria territorialità. Chi sequestra cosa in un altro Stato? Siamo alla follia.
Troppo lontana la prospettiva del Piano Mattei, praticamente impossibili da realizzare i rimpatri delle migliaia di persone destinatarie di un provvedimento di espulsione, Palazzo Chigi e Viminale, dopo il fallimentare bilancio del primo anno di politiche migratorie, passano ad una fase 2 operativa.
La lotta alla Ong resta un’ossessione per il governo nonostante i numeri irrisori del 2023, appena 6.000 i migranti soccorsi dalle navi umanitarie, la metà dei quali su richiesta della guardia costiera italiana, il 5% dei 133.000 sbarcati dell’anno.
Mantovano insiste sulla teoria del pull factor (anche questa smentita dai numeri) e torna ad insinuare presunte connivenze con i trafficanti, ma chi tratta con i trafficanti è il governo italiano, visto che finanzia il governo libico e la Guardia costiera libica collusi con i trafficanti, come ampiamente dimostrato.
Ed ecco il piano B di Matteo Piantedosi, rimpatri volontari assistiti, che il ministro dell’Interno vorrebbe finanziato dall’Europa e attuato con la collaborazione delle agenzie dell’Onu, Unhcr e Oim, per alleggerire la pressione sulle coste del nord Africa. Non fare arrivare i migranti subsahariani lì per evitare che poi si imbarchino verso l’Italia.
Dai Paesi di transito indietro verso i Paesi di origine, possibilmente prima che arrivino in Libia e Tunisia, offrendo loro un’alternativa. In sostanza un aiuto economico una tantum, naturalmente non in contanti, ma condizionato alla realizzazione di un piccolo progetto di sviluppo economico, come una piccola attività commerciale o una piccola impresa familiare. Pura fantascienza.
(da agenzie)
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