SALVINI CONQUISTATO DALLE CANDIDATE DEL M5S: “ALTRO CHE BERTOLASO”
BASE DISORIENTATA DAI CONTINUI MUTAMENTI DI POSIZIONE DI SALVINI… LEGA IN CONFUSIONE, UN DIRIGENTE: “NON CI STO CAPENDO PIU’ NULLA”
Nella convulsione che ha preso il centrodestra sulla questione romana, Matteo Salvini è stato messo all’angolo dalla determinazione di Silvio Berlusconi (e di Giorgia Meloni) nel sostenere la candidatura al Campidoglio di Guido Bertolaso.
Dovrà farsene una ragione e allinearsi o sfasciare la coalizione e mettere tutto in discussione anche nelle altre città dove si vota in primavera o rinunciare a presentare la lista.
Ma il giovane Matteo stravede per un altro candidato, anzi una candidata che con il centrodestra non c’entra un fico secco: Virginia Raggi.
«Non possiamo sostenerla, è ovvio, ma a Roma ci vorrebbe una come lei. Sarebbe perfetta». Salvini ha perso la testa (politicamente, si intende) per l’avvocato a 5 Stelle. «Buco lo schermo e poi l’avete visto cosa ha detto sui Rom. Altro che Bertolaso che li considera una “categoria vessata”».
Insomma, ci vuole la ruspa. Virginia non ha detto che vuole usare lo stesso mezzo pesante, ma ci è andata molto vicino.
Del resto su rom e immigrazione Lega e M5S hanno sempre espresso posizioni simili. Un populismo radicale che li accomuna pure su altri temi come l’anti-europeismo. Matteo non può nascondere di provare una certa fascinazione per Virginia che l’altro giorno ha debuttato a Porta a Porta con un look sexy e total black. L’ha sentita parlare in diversi programmi tv, l’ha sentita alla conferenza con la stampa estera e si è morso le mani: «Quella sì che sarebbe la candidata giusta».
E non è finita qui, perchè Salvini considera bravissima anche l’altra candidata a 5 Stelle di Torino, Chiara Appendino. «Anche lei è brava e va forte, mentre Berlusconi vuole farci correre con Osvaldo Napoli, ma per favore…».
Ma alla fine il capo leghista non può permettersi di far esplodere il centrodestra. C’è un pezzo del suo partito, Roberto Maroni e Luca Zaia in testa, che non possono permetterselo.
E stanno facendo di tutto per convincere il loro segretario a scendere a più miti consigli, trovando l’intesa con Berlusconi. Il quale ieri è venuto apposta a Roma per mettere il sigillo definitivo sul Bertolaso.
Tra i due c’è stata una telefonata di fuoco. Con Matteo che continuava a proporre le primarie tra Bertolaso, Storace e Pivetti, escludendo Marchini perchè Meloni non lo vuole vedere nemmeno a cannonate. E con Silvio che gli ricordava che sotto la candidatura dell’ex capo della protezione civile c’era la firma dei tre leader del centrodestra: «C’era anche la tua di firma. Ora, caro Matteo, mi sono rotto…»
Di fronte a quello che appare come un mezzo passo indietro del leader padano, lo stato maggiore leghista si mostra disorientato.
Nessuno commenta, tutt’al più qualcuno, chiedendo l’anonimato, allarga le braccia e sconfortato dice: «Non ci sto capendo più nulla…».
La consultazione che si terrà con cento gazebo tra due settimane oltre che sul gradimento per Bertolaso verterà sulle priorità che il nuovo sindaco dovrebbe affrontare nei primi cento giorni.
Ai seggi dovrebbe essere presente un rappresentante per ogni partito: giusto per confermare la mancanza di fiducia e il clima tutt’altro che idilliaco tra gli alleati.
Al punto che sono in tanti, sia in Forza Italia che nella Lega, a temere che l’intesa raggiunta ieri possa nuovamente scricchiolare nei prossimi giorni.
Specie se su Salvini continueranno a concentrarsi le spinte di chi, non solo nel suo partito, non accetta la candidatura di Bertolaso e continua a credere che solo una coalizione unita dietro Marchini possa puntare al ballottaggio.
Anche per questo non è ancora il momento di escludere alcuno scenario.
(da “La Stampa”)
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