SANITA’, LA CLINICA DEL SOTTOSEGRETARIO GEMMATO (FRATELLI D’ITALIA): “VENITE, DA NOI NIENTE LISTA D’ATTESA”
LUI E’ AL MINISTERO DELLA SALUTE PER RIDURLI, POI I SUOI AMBULATORI VENGONO FAVORITI DAI TEMPI LUNGHI DELLA SANITA’ PUBBLICA… ORMAI LA DESTRA ASOCIALE HA GETTATO LA MASCHERA
Il messaggio è chiaro, nonostante qualche sbavatura ortografica: “Noi ci prendiao cura di voi. È possibile effettuare in loco gli accertamenti diagnostici ed avere così un quadro completo della situazione clinica, senza dover attendere i lunghi tempi del Servizio Sanitario pubblico”, si legge sul sito di Therapia Srl, piccola società che gestisce tre poliambulatori a Bitonto (Bari) e nel capoluogo pugliese. Offrono a prezzi ragionevoli quasi tutte le visite specialistiche, fisioterapia, esami diagnostici fino alla risonanza magnetica, come migliaia di centri privati in tutta Italia, in genere senza la sgradevole réclame sui “lunghi tempi del Servizio Sanitario pubblico”.
Tra i soci di Therapia Srl, con il 10 per cento, c’è il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia, uno di quelli che dovrebbero occuparsi di ridurre i “tempi lunghi del Servizio Sanitario pubblico”, la questione ormai annosa delle liste d’attesa. Ma invece, su quei “tempi lunghi”, Therapia Srl guadagna, tanto o poco che sia. Naturalmente Gemmato è solo socio e neppure un socio di controllo, ma il problema c’è. Basta ricordare che la spesa sanitaria privata nel 2023 è arrivata a 45,8 miliardi di euro (stime Istat/Sha), con un balzo di 4 miliardi dal 2022, mentre ogni anno si fatica a mettere uno o due miliardi in più sulla spesa sanitaria pubblica (circa 130 miliardi). E 4,5 milioni di italiani nel 2023 hanno rinunciato a curarsi, come ci ricorda la Fondazione Gimbe. Intanto si attende ancora l’attuazione del decreto legge sulle liste d’attesa, emanato lo scorso 7 giugno dal governo Meloni proprio come uno spot un giorno prima delle Europee.
La storia di Therapia Srl l’ha tirata fuori Sergio Rizzo, firma storica del Corriere e poi di Repubblica, oggi a Milano Finanza, due sere fa nella trasmissione DiMartedì di Giovanni Floris. Accanto ai colossi che prosperano nella crisi della sanità pubblica, Therapia Srl è un nanetto, appena 1,5 milioni di fatturato nel 2023, in crescita sul 2022 (1,3), con 7.000 euro di utili. Gemmato però sa bene che quella pubblicità è un macigno sulla sua immagine. Dal suo staff spiegano che è entrato nella società “nel 2013” quando “era impegnato nell’attività professionale”, quella di farmacista. “Non ha mai percepito utili – scrivono – e non ha mai ricoperto ruoli gestionali. Non ha mai avuto né poteri di direzione, né tantomeno di indirizzo di politiche di marketing e comunicazione sulla società. Pertanto, quanto inopportunamente e maldestramente riportato nel sito internet della società non è di certo ascrivibile alla volontà di Gemmato. A ogni modo – annunciano –, per mere ragioni di opportunità, il sottosegretario ha da tempo messo a disposizione degli altri soci le proprie quote”.
Di Gemmato, 52enne ex militante del Movimento sociale e di Alleanza nazionale e responsabile Sanità di FdI, si parla spesso perché ha la delega alle farmacie.
La sua, a Terlizzi (Bari), la gestiscono i fratelli, il che lo mette al riparo dalle norme assai lasche sul conflitto d’interessi. Basta non esercitare l’attività, come per Therapia Srl. Naturalmente però non piace a tutti che Gemmato si occupi delle farmacie, tanto più che dal governo in carica i suoi colleghi hanno ottenuto una nuova vantaggiosa remunerazione del farmaco e l’avvio del trasferimento di alcuni medicinali dalla distribuzione diretta tramite Asl ai punti vendita sul territorio. E mirano all’espansione della cosiddetta “farmacia dei servizi” che può trasformarle in ambulatori.
Per quanto Gemmato sia vicino a Giorgia Meloni, tanto da ospitarla in Puglia lo scorso agosto, non si può dire che il ministero della Salute sia nelle sue mani. Anzi il sottosegretario sembra quasi confinato al quarto piano del palazzo di Lungotevere Ripa, dove se non altro dispone della stanza con la migliore vista sull’Isola Tiberina. Gemmato ha rapporti non sempre agevoli con il ministro “tecnico” Orazio Schillaci e il suo staff. E certo non controlla l’alta dirigenza, nella quale ha assunto un ruolo chiave Maria Rosaria detta Mara Campitiello, la compagna del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, leader di FdI in Campania. Anche le quotazioni di quest’ultimo, però, oggi sembrano in declino.
(da agenzie)
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