SE PUTIN USA L’ATOMICA POTREBBE SUBIRE UN GOLPE
L’EX GHOSTWRITER DI PUTIN: “NON HA ALCUNA STRATEGIA, E’ IN BALIA DEGLI EVENTI E DELLE PERSONE”
“L’utilizzo della bomba atomica per Putin è l’extrema ratio. Se mai decidesse di sferrare un attacco nucleare potrebbe perdere ogni legittimazione agli occhi dell’esercito, che potrebbe fare un golpe”. Abbas Galljamov è il ghostwriter di Putin. Per anni ha scritto i discorsi del presidente russo. In un’intervista a Repubblica parla dell’orazione tenuta dal premier russo sull’annessione di quattro regioni ucraine e della probabilità – secondo lui remota – che Putin utilizzi la bomba atomica. Si legge sul giornale:
“Finora, ogni volta che si è sentito minacciato politicamente, Putin ha scelto l’escalation. Se perdesse l’offensiva in Ucraina, perderebbe anche il potere. E per lui vorrebbe dire il carcere. Se non gli restasse altra via d’uscita, non è escluso perciò che Putin possa decidere di sferrare un attacco nucleare contro l’Ucraina. Certo, non lo vuole. Si tratterebbe dell’extrema ratio. Ma la domanda è se l’esercito gli obbedirà. Perché, se mai Putin decidesse di sferrare un attacco nucleare, vorrebbe dire che è stato totalmente sconfitto sul piano delle armi convenzionali e che ha perso ogni legittimazione agli occhi degli ufficiali dell’esercito. Che a questo punto potrebbero rifiutarsi di eseguire i suoi comandi. E il rifiuto sarebbe un golpe”.
Secondo Galljamov anche l’orazione sull’annessione delle quattro regioni ucraine con le invettive contro l’occidente sono state solo propaganda. “Il 99 per cento di quello che ha detto era solo propaganda. Emozione. Quasi nulla che avesse conseguenze reali. L’unica cosa degna di nota è stata la sua dichiarazione di essere pronto ad andare al tavolo delle trattative, ma allo stesso tempo di non voler discutere del futuro dei territori annessi” afferma. E secondo lui il discorso non ha fatto che creare delusione nella popolazione russa.
“Sia l’élite che la popolazione hanno capito che Putin non ha più nulla di nuovo da dire. Il che significa anche che le cose continueranno ad andare allo stesso modo. Putin non ha mostrato di avere nessun asso nella manica per invertire la tendenza. E la tendenza è negativa. Gli ucraini stanno vincendo sul campo, l’economia russa sta morendo e il malcontento popolare sta crescendo. Avrebbe dovuto presentare un nuovo approccio. E invece niente”.
Galljamov è convinto che il referendum sull’annessione dei nuovi territori significi solo che Putin non ha nessuna strategia. La scelta di annettere nuove terre secondo il ghostwriter, non è sua. “Non è lui il leader. Non è lui a guidare, viene guidato. È in balia degli eventi e delle persone. Non ha più il controllo. Ognuno agisce autonomamente perseguendo i propri obiettivi. È quello che succede quando sei debole e stai perdendo. Putin non voleva annettere nuovi territori in questo momento. Due settimane fa il Cremlino aveva detto che la questione dei referendum e dell’annessione era sospesa, che prima bisognava vincere sul piano militare e poi si poteva passare alla fase politica”. Allo stesso modo anche il sistema politico su cui si è retto il premier russo per 20 anni è in crisi.
“Ci sono profonde crepe. I leader separatisti, ad esempio, hanno forzato i referendum di concerto con Andrej Turchak, segretario del Consiglio generale del partito Russia Unita, agendo contro Sergej Kirienko incaricato di controllare i territori annessi. Dipenderà tutto da che cosa succederà sul campo di battaglia”.
Ecco perché, secondo Galljamov, è così improbabile che Putin utilizzi la bomba atomica.
(da la Repubblica)
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