“SE SARO’ PREMIER IL 25 APRILE SARO’ IN PIAZZA CON GLI ANTIFASCISTI”: E SALVINI SI GIOCA IL VOTO DELL’ESTREMA DESTRA
CASAPOUND: “ECCO, CI MANCAVA SOLO LUI”… L’ULTIMA MOSSA DI UN DISPERATO CHE NON DIVENTERA’ MAI PREMIER
Mancava solo lui, Matteo Salvini.
Il leader della Lega, forse rimbrottato da qualche sodale in vista delle alleanze post voto, si è unito al coro dell’antifascismo e dice che se dovesse diventare premier lui in piazza il 25 aprile ci scende.
In un’intervista al Corriere della Sera Salvini, alla precisa domanda: “da premier parteciperebbe ai festeggiamenti per il 25 aprile?” lui testualmente risponde “Sì, certo. Sarà mio dovere essere presente”.
Segue un’argomentazione che suona come il rumore delle unghie che si arrampicano sugli specchi, poichè sostiene che il 25 aprile sia “una data importante, troppo colorata di rosso” e “dovrebbe essere di tutti gli italiani”.
In ogni caso è bene tenere presente che se Salvini dovesse vincere le elezioni lui in piazza ci sarà , accanto all’Anpi.
Già fin dai suoi esordi la Lega ha avuto una connotazione antifascista, con la gestione Bossi.
Bossi, che della Lega è stato il fondatore, a metà degli anni ’70 era tesserato nella sezione del Partito Comunista Italiano di Verghera, e raccolse fondi tramite la vendita di quadri a sostegno delle vittime di Pinochet.
Anche Maroni ha un pedigree antifà di tutto rispetto: dapprima marxista-leninista e poi, fino al 1979, comunista di Democrazia Proletaria.
Salvini ha bisogno di attrarre consensi in un’ultima e disperata mossa pre elettorale.
(da “Primato Nazionale”)
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